Un male incurabile è riuscito a spegnere la voce più trash della musica e della radio italiana. Leone Di Lernia era nato a Trani nel 1938 e dopo essersi aggravato negli ultimi giorni si è spento nella sua casa di Milano come ha annunciato il figlio Davide questa mattina su Facebook.
Aveva cominciato la sia carriera come urlatore negli anni 60 facendosi chiamare Cucciolo Di Lernia. Negli anni 90 arriva poi la grande popolarità con la partecipazione ai programmi di Radio Monte Carlo e con l’incisione del disco “Barhouse” in cui cantava i successi dance del momento reinterpretandoli in un mix di barese e italiano.
Dal 1999 era stato una delle colonne dello “Zoo di 105” insieme ai colleghi con cui ha condiviso gli ultimi momenti di lucidità nei giorni scorsi: dopo il ricovero in ospedale gli avevano dato pochi mesi di vita perché il male che lo aveva colpito era in stato avanzato, ma aveva voluto radunare i suoi amici sabato sera e sentendosi meglio aveva detto loro che sarebbe tornato in radio lunedì. Poi domenica mattina il tracollo che lo ha anche visto perdere la lucidità.
Le sue cover negli anni 90 hanno fatto ridere grandi, bambini, da nord a sud dell’Italia. Tanto per citarne alcune ricordiamo “Ra-ra-ri, ra-ra, pesce fritto e baccalà (Gypsy Woman), Magnando (Bailando), Chille che soffre (Killing Me Softly), Tu sei ignorante (Zombie), Uè paparul maccaron (Pump Up the Jam), Te sì mangiàte la banana (The Rhythm of the Night), Melanzan (Turn Around), Il presidente (Love Is Love), Cumbà Giuàn (All That She Wants), Bevi stu chinotto (Get It On).
Angela Tangorra