Saranno in gara a Sanremo2024 con “Ricominciamo tutto”. Sangiorgi: “Mi mancherà non poter chiamare mio padre dopo l’esibizione”
I Negramaro tornano in gara al festival di Sanremo con “Ricominciamo tutto” ed è impossibile non pensare a quella prima esperienza con “Mentre tutto scorre” nel 2005.
“Dopo 20 anni torniamo al Festival. All’epoca fu un po’ traumatico essere eliminati tra i Giovani, ma quello è stato una tappa fondamentale e determinante per la nostra carriera. E ora siamo di nuovo in gara, senza pregiudizi” dicono i Negramaro.
Dopo di allora sono saliti sul palco dell’Ariston altre due volte (nel 2018 e nel 2021) come ospiti, ma mai più in gara.
Il loro brano in gara sembra essere una dichiarazione di intenti: “Vogliamo ricominciare tutto, ma è un invito che non parte da una crisi. Piuttosto è un atto di speranza e una sorta di imperativo, anche dopo il periodo covid che abbiamo vissuto – spiega Giuliano Sangiorgi -: per stare bene bisogna riconoscere nell’altro la persona pura, ripulita da qualunque pregiudizio. E bisogna farlo cominciando da sé. Come dicevano i greci ‘conosci te stesso’ e io aggiungo ‘conosci te stesso più volte’ o riprendendo Neruda: è importante rinascere ogni giorno”.
Dicono i ragazzi della band: “Questa partecipazione è una parte del nostro percorso che è stato e sarà. La vittoria sarà fare bene quello che possiamo fare bene. Sarebbe invece bello che vincesse un giovane, e che questo sia il trampolino di lancio per i suoi prossimi 20 anni di musica. Oggi c’è molta più attenzione verso le nuove generazioni di artisti di quando abbiamo iniziato noi. Se questo è successo credo che in parte sia anche merito nostro e di tutti gli altri che si sono impegnati come noi”.
Poi un appello: “Permettete ai ragazzi di sbagliare di più, non vi aspettate subito i numeri di Elodie o di Madame a 16 anni, altrimenti l’underground muore. Solo attraverso l’errore si scopre la personalità. Un esempio? Blanco che l’anno scorso non riuscì a gestire l’imprevisto sul palco. In una società che basa tutto su pollice verso e pollice in su, non riesco – afferma ancora Sangiorgi – a riconoscermi nello squadrismo di pensiero”.
il brano sanremese è una ballad rock che Sangiorgi definisce così: “questo pezzo lo definirei ‘interstellar’, un po’ avanti e un po’ indietro nel tempo. È la sintesi di tutte le nostre influenze, dagli U2 a David Bowie, passando per Lucio Dalle e Lucio Battisti”.
Una cosa, però, del passato manca a Sangiorgi: “20 anni fa dopo aver cantato telefonai a mio padre, oggi lui non c’è più e mi mancherà non poterlo chiamare. E una cosa non mi perdono: non provare più dolore per la scomparsa. Una volta che hai attraversato la sofferenza per una persona cara che se ne va, non senti più niente. E questo non me lo perdono”.
Dopo Sanremo, i negramaro sono attesi dal 15 giugno negli stadi di Napoli, Udine, Milano, Messina e Bari. “E abbiamo invitato Jovanotti, che siamo andati a trovare qualche giorno fa in ospedale, a venire quando vuole a fare un warm up, in vista di quando potrà tornare anche lui sul palco. I nostri stadi sono i suoi”. La band ha annunciato anche un disco che però sarà chiuso dopo il festival “senza fretta, con la consapevolezza di ciò che stiamo facendo”.
Angela Tangorra