Il corpo senza vita di un neonato è stato ritrovato questa mattina nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco, a Bari. A trovarlo il titolare di un’agenzia funebre che stava mostrando il vano a un suo collaboratore, parlandogli del progetto di salvare i neonati. Carnagione bianca, tratti caucasici, tutina militare, cappellino e giubbotto. Accanto il piccolo cadavere né un biglietto, né un ciuccio o un biberon. Nulla, spiega Roberto Savarese, 56 anni, ancora scioccato dal ritrovamento. Il corpicino è stato trovato intorno alle 9.30. Un bimbo che forse è rimasto lì “ore, al freddo e soprattutto solo”, spiega Savarese. “Quanto sono entrato nel vano in cui si trova la culla non credevo ai miei occhi: ho provato molto dispiacere”, racconta. Il bimbo, che è un maschietto nato circa un mese fa e che pesa quattro chili e 200 grammi. Da 10 anni quella culla termica è a disposizione di chiunque non se la senta di tenere con sè il proprio figlio. I piccoli cengono sistemati lì, e appena il loro corpo sfiora il materassino della culla, in automatico si azionano aria calda e allarme. Uno squillo che allerta il parroco della chiesa, don Antonio Ruccia, ma che stavolta non ha ricevuto alcuna chiamata. “Il mio cellulare non ha squillato e quanto successo riempie il mio cuore di immensa tristezza”, commenta il sacerdote che si trova a Roma.
“Quel piccolino non mi ha fatto paura ma solo tanto dispiacere”, racconta l’imprenditore barese. “Dopo aver sistemato un feretro all’interno della parrocchia, e mentre era in corso il funerale, stavo parlando del progetto che salva i neonati ai miei collaboratori – ricostruisce Savarese – uno di loro ne aveva sentito parlare ma non aveva mai visto la culla e
così gliel’ho mostrata. Ho aperto il cancello prima e la porta dopo. Non riuscivo a credere ai miei occhi: c’era un neonato, immobile, la carnagione chiara e nulla era accanto a lui: non un ciuccio, un biberon, un cambio, un biglietto. Se solo ci ripenso provo tanto dolore”.
Sull’accaduto indaga la polizia, per ordine della procura di Bari che ha aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti per abbandono di minore con morte conseguente. I primi a intervenire dopo il ritrovamento del piccolo sono stati gli agenti delle Volanti e della Scientifica della questura di Bari che hanno effettuato i primi rilievi, ma sul caso ora indagano i poliziotti della squadra mobile.
Al vaglio degli investigatori ci sono anche i filmati delle telecamere della zona, molto risicati proprio per rispettare la privacy di chi fa una scelta così difficile. I magistrati hanno disposto l’autopsia per chiarire cause e tempo del decesso, e sottoposto a sequestro la culla termica per accertarne il funzionamento. Suo corpicino non ci sarebbero segni di violenza.
È il terzo episodio in pochi anni: nel 2020 è stato trovato il piccolo Luigi e l’anno scorso la piccola Maria Grazia. Le sorti dei primi due bimbi furono, però, più fortunate: in buone condizioni di salute furono entrambi portati nel reparto di Neonatologia del Policlinico.
Michela Lopez (aggiornamento di Stefania Losito)