Niente cravatta e un grado di temperatura in più in tutti gli ambienti per combattere il caldo (e per contenere i costi per l’energia). E’ il provvedimento disposto sino al 30 settembre dall’ospedale ecclesiastico Miulli di Acquaviva delle Fonti, nel Barese, per far fronte all’incremento di temperature e all’utilizzo dell’aria condizionata.
“In ossequio a quanto consigliato già diversi anni addietro dall’Eni – si legge nella nota – e da realtà istituzionali quali
il ministero dell’Ambiente, l’Ente ha disposto fino al 30 settembre l’incremento di un grado di temperatura in tutti gli
ambienti. Per ridurre la percezione di calore è stata inoltre consigliata a tutto il personale dipendente una nuova modalità di abbigliamento, un dress-code comodo e in stile casual che privilegia la camicia e la t-shirt ma priva della cravatta. E’ infatti dimostrato che togliere la cravatta produce un immediato abbassamento della temperatura corporea valutabile tra i 2 e i 3 gradi centigradi”.
La nota prosegue: “Al fine di contenere ulteriormente il consumo energetico, il Miulli ha altresì disposto un programma di spegnimento delle Unità di Trattamento Aria (macchine particolarmente energivore) durante la notte, al sabato pomeriggio e nei giorni festivi. Tale interruzione viene realizzata nelle zone comuni quali hall di ingresso, blocchi
ascensori e corridoi di tutti i piani e in determinati altri spazi del nosocomio”.
Stefania Losito