L’Agenzia Usa ha bisogno di tempo per riprendere con Space X il lavoro sul progetto Starship
Niente bandiera a stelle e strisce sulla Luna, almeno per il momento. La promessa di Trump di un nuovo allunaggio nel 2024 non potrà essere rispettata, e non per colpa sua. Ci hanno pensato Jeff Bezos e Elon Musk, in competizione per
accaparrarsi il contratto da 3 miliardi di dollari con la Nasa, quello per realizzare il modulo di allunaggio. Alla fine ha
vinto Space X, l’azienda del patron di Tesla, ma al termine di una lunga battaglia legale che ha ritardato il progetto. Così, il capo dell’Agenzia spaziale statunitense, Bill Nelson, è stato costretto a rimandare al 2025.
“Purtroppo abbiamo perso sette mesi a litigare”, ha lamentato Nelson. La Nasa ha bisogno di tempo per riprendere
con Space X il lavoro sul progetto Starship, quello che porterà alla realizzazione del lander da utilizzare per le missioni
Artemis. Bezos aveva incentrato la sua causa sul fatto che Space X non garantirebbe gli stessi requisiti di sicurezza della sua Blue Origin, argomentando che alla fine la Nasa aveva deciso di assegnare il contratto al miglior offerente per far quadrare il suo risicato bilancio. Critiche finite nel vuoto.
Musk sogna in grande. Col progetto Starship guarda oltre la Luna, puntando a portare l’uomo su Marte e fondare una colonia sul pianeta rosso.
Stefania Losito