Il gip del Tribunale di Trani Domenico Zeno ha convalidato i fermi del 18enne Ilyas Abid e del 20enne Michele Dibenedetto, accusati dell’omicidio volontario, aggravato dai futili motivi, del 24enne Claudio Lasala, ucciso con una coltellata dopo un litigio in un bar del centro storico di Barletta, nella notte tra il 29 e il 30 ottobre. Il giudice ha emesso contestuale ordinanza di custodia cautelate in carcere per entrambi.
Questa mattina il 18enne Abid, accusato di aver accoltellato Lasala, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Dibenedetto ha ammesso il litigio con la vittima, negando un coinvolgimento nell’omicidio.
Per il gip “se la condotta materiale è ascrivibile all’indagato Abid, come egli stesso ha ammesso e come risulta dalle immagini in atti ,chi spinge ad eseguire l’accoltellamento è Dibenedetto”. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, infatti, “si evince come Dibenedetto avesse invitato Abid a seguirlo fuori, avendo notato che egli era armato”. Il 18enne aveva preso un coltello dal bancone del bar mentre l’amico 20enne e la vittima litigavano. Una volta all’esterno del locale, “dapprima Dibenedetto colpiva Lasala con un pugno e qualche secondo dopo lo colpiva Abid con il coltello”.
Lasala non avrebbe offerto a Dibenedetto un cocktail e sarebbe stato aggredito. Il gip ha esaminato la motivazione alla base del litigio: “Ci troviamo di fronte ad un omicidio commesso a causa di uno stimolo esterno così lieve, banale e sproporzionato, rispetto alla gravità del reato, da apparire un pretesto o una scusa” per “dare sfogo al proprio impulso criminale o alla propria malvagità.”
Il giudice evidenzia, in conclusione, che la “gravità dell’episodio, le modalità di esecuzione dello stesso e la facilità con la quale è stato commesso il reato, inducono a ritenere che misura idonea e proporzionata sia solo quella della custodia in carcere”.
Michela Lopez