Ha ricevuto almeno due colpi di coltello mortali, al collo e alla spalla, oltre a numerose altre ferite anche al volto, all’altezza degli zigomi. E’ morto così Natale Naser Bahtjiari, il 21enne di origine montenegrina ma residente nel Salento, ucciso la scorsa settimana a Manduria (Taranto), probabilmente per questioni legate ad una fornitura di cocaina. E’ il primo responso dell’autopsia conclusa nella tarda serata di ieri dal medico legale Liliana Innamorato su incarico del pm della Dda di Lecce, Stefano Milto De Nozza. Il medico legale consegnera’ la sua relazione al magistrato tra 60 giorni.
L’esame si è svolto all’ospedale Perrino di Brindisi dove il corpo senza vita del 21enne era stato trasportato dopo il suo rinvenimento nelle campagne tra Oria e Manduria poche ore dopo l’omicidio. Sono stati arrestati per il delitto tre giovani di Manduria, Vincenzo Antonio D’Amicis, di 19 anni, Simone Dinoi e Domenico Palma D’Oria, di 23 anni. Sono tutti accusati di omicidio aggravato dal metodo mafioso e dall’aver agito con crudeltà. Il fermo di polizia giudiziaria è stato convalidato in arresto dal gip del tribunale di Taranto, Rita Romano.
I tre avrebbero ucciso Natale Naser perché non volevano pagare la cocaina che il fratello del 21enne aveva ceduto
loro nei giorni precedenti. Per gli investigatori della Squadra Mobile di Taranto, che hanno risolto il caso in poche ore grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza private e pubbliche a Manduria e a una microspia installata nell’auto di uno dei tre arrestati, già noti per traffico di droga, l’uccisione di Bahtjiari è stata “una vera e propria punizione pubblica” nella quale, anche attraverso il gesto simbolo del bacio di un tatuaggio, è stato ripetutamente
evocato un noto clan della Sacra Corona Unita egemone nel Tarantino che fa capo a Vincenzo Stranieri, 63 anni, nonno di Vincenzo Antonio De Amicis. Dopo l’omicidio, Stranieri e il nipote avrebbero sottratto l’auto con cui Natale Naser era giunto a Manduria su incarico del fratello, e minacciato le due amiche del montenegrino, ancora a bordo, che
lo avevano accompagnato.
Stefania Losito