L’avrebbe ucciso per difendersi. Così, nel corso dell’udienza di convalida del fermo, davanti al gip del Tribunale di Bari, il 17enne che una settimana fa avrebbe ucciso con cinque colpi di pistola calibro 7,65 il 30enne pregiudicato Salvatore Lombardi a San Severo, nel Foggiano, in un agguato nelle vicinanze di un bar. Il 17enne si era costituito la sera stessa ed era stato fermato con l’accusa di omicidio volontario e porto illegale d’arma da fuoco. “Mi hanno riferito che non appena fossi diventato maggiorenne mi avrebbe ucciso”, ha detto al giudice per le indagini preliminari che a sua volta ha accolto le richieste del pubblico ministero convalidando il fermo e disponendo la permanenza in carcere per il 17enne. Il legale dell’indagato, l’avvocato Ettore Cenzano, chiedeva invece il collocamento in una comunità per minori anche perché il giovane è incensurato e si è costituito. L’adolescente ha però aggiunto, come già detto venerdì scorso, che non avrebbe mai ricevuto minacce di morte direttamente dalla vittima.
I due, presunto omicida e vittima, si erano dati appuntamento al bar. Dopo aver bevuto qualcosa insieme, sarebbero usciti dal locale e si sarebbero fermati qualche minuto a parlare. Subito dopo il 17enne avrebbe estratto la pistola e sparato un primo colpo alla testa di Lombardi, poi sarebbe tornato indietro e avrebbe continuato a fare fuoco. Il racconto del giovane avrebbe trovato riscontro anche nei filmati delle telecamere di sicurezza della zona.
Il padre del 17enne morì a febbraio 2021 dopo essere rimasto ferito un mese prima in un agguato in via Mario Carli, ritenuto luogo di spaccio. In alcune intercettazioni della polizia, Lombardi veniva accostato al delitto, anche se non c’è – al momento – alcun riscontro.
Stefania Losito