“La Santa Sede è disposta di fare del tutto, a mettersi in servizio per questa pace”, ha ha detto il Papa all’Angelus. “In questi giorni sono andati in Ucraina due cardinali per servire il popolo, per aiutare – ha annunciato – il cardinale Krajewski, elemosiniere, per portare gli aiuti ai piu’ bisognosi, e il cardinale Czerny, prefetto ‘ad interim’ del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale”. “Questa presenza di due cardinali lì – ha aggiunto- è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire: ‘la guerra è una pazzia, fermatevi per favore, guardate questa crudeltà'”.
“In Ucraina scorrono fiume di sangue e di lacrime: non si tratta solo di un’operazione militare ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria”. Cosi’ il Papa. “Rivolgo il mio accorato appello perché si assicurino davvero i corridoi umanitari e sia garantito e facilitato l’accesso degli aiuti alle zone assediate per offrire il vitale soccorso ai nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura. Ringrazio tutti coloro che stanno accogliendo i profughi. Soprattutto imploro che cessino gli attacchi armati e prevalga il negoziato, e prevalga il buon senso pure, e si torni a rispettare il diritto internazionale”.
“Per favore: con il male, niente compromessi – ha detto ancora il Papa – col diavolo niente dialogo, con la tentazione non si deve dialogare, non bisogna cadere in quel sonno della coscienza che fa dire: ‘in fondo non è grave, fanno
tutti così'”. “Questo tempo di Quaresima sia anche per noi tempo di deserto – è il suo monito – prendiamoci degli spazi di silenzio e di preghiera, un pochettino, ci farà bene, durante i quali fermarci e guardare ciò che si agita nel nostro cuore. Facciamo chiarezza interiore, mettendoci davanti alla Parola di Dio nella preghiera, perché abbia luogo in noi una benefica lotta contro il male che ci rende schiavi, una lotta per la libertà”.
Stefania Losito