Il primo ministro canadese Trudeau: adesso azioni concrete da parte della Chiesa
Si conclude oggi il viaggio apostolico di Papa Francesco in Canada. Il Pontefice farà tappa nell’estremo Nord del Paese, a Iqaluit, capitale del Territorio di Nunavut, a ridosso del Circolo polare artico. Nella scuola elementare, in privato, incontrerà alcuni alunni delle ex scuole residenziali per gli indigeni e subito dopo i giovani e gli anziani nell’adiacente piazzale.
Ieri, durante le celebrazioni a Quebec City, un gruppo di nativi aveva innalzato davanti all’altare, e poi all’ingresso della Basilica, uno striscione con la scritta “Rescind the Doctrine” (Cancella la Dottrina), con riferimento a una bolla papale vecchia più di 500 anni che diede via libera alle potenze coloniali per invadere qualsiasi terra non ancora “scoperta” dai cristiani e schiavizzarne le popolazioni. La norma, mai abrogata dalla Chiesa cattolica, sarebbe alla base ancora di politiche contro i nativi, come in Canada i piani di assimilazione delle comunità autoctone e lo stesso sistema delle scuole residenziali – e i conseguenti orrori al loro interno – gestito in gran parte proprio dalla Chiesa cattolica.
Papa Francesco ha scelto di fare questo viaggio in Canada per chiedere perdono per quegli orrori perpetrati contro i nativi, ma evidentemente le scuse non bastano alle popolazioni indigene, che chiedono la cancellazione della “Dottrina della scoperta”. Un punto di vista sostenuto anche dal primo ministro canadese Justin Trudeau che riconosce, ringraziandolo, l’impatto enorme della visita del Papa, ma che si aspetta adesso azioni concrete da parte della Chiesa.
Bergoglio ha teso la mano e ha chiesto perdono più volte durante il viaggio. “La Chiesa deve liberarsi una volta per tutte dall’idea che esista una cultura superiore alle altre e che questo possa legittimare l’uso di mezzi di coercizione e di dominio” ha detto da Quebec City.
E un altro forte richiamo del Papa ha riguardato la piaga della pedofilia. “La Chiesa in Canada ha iniziato un percorso nuovo, dopo essere stata ferita e sconvolta dal male perpetrato da alcuni suoi figli – ha affermato –. Penso in particolare agli abusi sessuali commessi contro minori e persone vulnerabili, scandali che richiedono azioni forti e una lotta irreversibile. Io vorrei, insieme a voi, chiedere ancora perdono a tutte le vittime. Il dolore e la vergogna che proviamo deve diventare occasione di conversione: mai più!”. Il ritorno in Italia di Papa Francesco è previsto per sabato mattina.
Gianvito Magistà