
Dopo averla invocata ripetutamente nel suo primo discorso ai fedeli poco dopo la sua elezione, Papa Leone XIV è tornato a invocare la pace, rilanciando l’appello del suo predecessore, Francesco, per fermare la corsa al riarmo. “Occorre la volontà di smettere di produrre strumenti di distruzione e morte”, ha detto ricevendo in udienza gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. Papa Prevost ha poi aggiunto che è possibile “sradicare le premesse di ogni conflitto e di ogni distruttiva volontà di conquista” attraverso “una sincera volontà di dialogo, animata dal desiderio di incontrarsi più che di scontrarsi”. In questa prospettiva, ha aggiunto, “è necessario ridare respiro alla diplomazia multilaterale e a quelle istituzioni internazionali che sono state volute e pensate anzitutto per porre rimedio alle contese”. Papa Leone ha poi auspicato “un mondo in cui ognuno possa realizzare la propria umanità nella verità, nella giustizia e nella pace”. “Mi auguro”, ha sottolineato, “che ciò possa avvenire in tutti i contesti, a partire da quelli più provati come l’Ucraina e la Terra Santa”.
Intanto il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha riferito che si sta lavorando a un faccia a faccia tra lo stesso Pontefice e il vicepresidente americano, J.D. Vance, nella giornata di domenica, quando ci sarà la messa di insediamento del successore di Papa Francesco. “Il problema”, ha però ammesso, “è che ci sono tante delegazioni, i tempi sono molto stretti e quindi si tratterà di vedere se c’è spazio”.
Vincenzo Murgolo