
“Non chiuderò le porte della chiesa perché è un luogo di preghiera e conforto, ma confesso di essere molto preoccupato”. A parlare è fra Francesco Milillo, parroco della chiesa dell’Immacolata di Trinitapoli, nel nord Barese. La parrocchia è finita quattro volte nel mirino di malintenzionati: tre i furti tentati e uno riuscito. “Domenica scorsa, mentre era in corso la sagra del dolce nel cortile della chiesa – racconta il francescano – qualcuno ha rubato il mio zaino”. La porta dell’ufficio parrocchiale era aperta e “c’erano tante persone”, continua il frate. Nel suo zaino, oltre ai documenti, c’era una somma, frutto delle donazioni dei parrocchiani, e una carta di credito. “Sono rammaricato per loro: quelle offerte sono frutto di sacrificio. Chi dona cinque, dieci, venti euro alla parrocchia toglie dalla propria tavola, magari un piatto oppure un gioco al proprio figlio: mi dispiace”, sostiene fra Francesco. Sull’accaduto indagano i carabinieri che hanno raccolto la denuncia del parroco.
“Mi sono accorto del furto quando sul cellulare mi sono arrivate le notifiche della banca che segnalava pagamenti continuativi eseguiti in una tabaccheria di Margherita di Savoia. Cifre basse, forse servite per scommesse o macchinette”, racconta.
Secondo il parroco i furti erano tutti premeditati, soprattutto l’ultimo. “Sono avvenuti sempre quando c’erano in parrocchia feste o raccolte fondi, com’è accaduto il 5 ottobre, quando abbiamo deciso di racimolare offerte per i bimbi di Gaza”.
“Dovrò munire la chiesa di un sistema di videosorveglianza anche se i miei parrocchiani dicono che dovrei chiudere la chiesa, ma io non ce la faccio – continua- non posso vietare l’ingresso a chi cerca aiuto in Dio”.
Stefania Losito