I lavori del Nodo ferroviario a sud di Bari, inserito tra le opere strategiche del Pnrr, possono riprendere. Lo ha deciso il Consiglio di Stato. “L’interesse alla prosecuzione della procedura” di variante al tracciato della linea ferroviaria Bari-Lecce, 10 km sul tratto Bari centrale-Torre a Mare, il cosiddetto progetto del ‘nodo ferroviario’ da 204 milioni di euro, “è da ritenere prevalente, considerato che l’interesse privato è di tipo proprietario, non tocca altri valori costituzionali e riguarda terreni già occupati”. Con questa motivazione i giudici di Palazzo Spada hanno accolto i ricorsi di Rfi e Regione Puglia contro l’ordinanza del Tar Puglia che il 1 luglio scorso, accogliendo l’istanza cautelare proposta dal Comitato ambientalista ‘Le Vedette della Lama’ e alcuni privati cittadini, aveva sospeso i lavori prescrivendo un riesame degli atti e cioè di valutare alternative progettuali al percorso dei binari.
Secondo i giudici “si tratta di intervenire su un’opera che già esiste e di provvedere al completamento di lavori già avanzati”. Nel procedimento amministrativo di secondo grado si sono costituiti, al fianco di Rfi proponendo un appello incidentale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri della cultura, delle infrastrutture, della transizione ecologica e della difesa, la Soprintendenza speciale al Pnrr e il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica. A sostegno della tesi degli ambientalisti si è invece costituito, fin dal procedimento di primo grado, il Comune di Noicattaro.
“Rispetteremo il provvedimento, come è giusto che sia, ma continueremo la nostra partita di giustizia e legalità” hanno dichiarato i difensori del comitato ambientalista ‘Le Vedette della Lama’, di alcuni cittadini e del Comune di Noicattaro, commentando l’ordinanza del Consiglio di Stato. “Il Tar Bari –hanno aggiunto – aveva capito che non siamo contro i finanziamenti, ma contro un’autorizzazione paesaggistica che meritava tutt’altra attenzione e approfondimento. E comunque il Parco delle Lame si farà, come è giusto che sia”.
Michela Lopez