Avrebbero architettato una rapina con sequestro lampo a un notaio che esercita a Lavello, nel Potentino, pedinandolo nel viaggio di rientro a Bari, per due volte, il 12 novembre e il 10 dicembre scorso. Ma qualcosa è andato storto, il professionista ha cambiato percorso all’ultimo momento. La polizia di Bari, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia del capoluogo, ha arrestato 4 persone, tra cui una donna. Sono due baresi e due andriesi, di cui uno ai domiciliari. Già il 26 gennaio scorso c’erano stati degli arresti per il tentato sequestro di persona a scopo di estorsione ai danni di un imprenditore di Barletta. Altro analogo episodio – in questo caso consumato – era già avvenuto ad Andria negli ultimi mesi del 2021, ai danni del figlio di un noto e facoltoso imprenditore andriese che, per la liberazione del proprio congiunto, aveva ricevuto una richiesta di riscatto di centinaia di migliaia di euro.
Nella serata del 10 dicembre, dopo settimane di preparazione, il progetto criminale stava per giungere a compimento, perché il gruppo era in effetti entrato in azione. Ad ognuno era affidato uno specifico ruolo e precise modalità di intervento: le c.d. “bacchette” monitoravano, nel centro di Bari, i movimenti del professionista, seguendolo fin dal suo arrivo in città. Nel precedente tentativo del 12 novembre, altri soggetti avevano monitorato e presidiato le vie di ritorno, che il notaio avrebbe percorso per rientrare nella propria città di residenza, ma il progetto criminale non si concretizzava, in quanto la vittima modificava il percorso di rientro.
Sfuggiva, evidentemente, agli autori del piano, la presenza di agenti della Polizia di Stato, appostati per monitorare le mosse degli indagati, pronti ad interrompere, al momento opportuno, l’azione.
Due degli arrestati sono andriesi ed uno di loro si trovava, al momento dell’esecuzione, detenuto agli arresti domiciliari nella propria abitazione di Andria, a conferma del ruolo centrale della delinquenza del nord – barese nel contesto criminale delle rapine violente a danno di imprenditori e professionisti e del fenomeno dei c.d. “sequestri lampo”.
Giova ricordare, infatti, che la vicenda relativa a questa tentata rapina sventata era stata preceduta dagli arresti compiuti pochi giorni fa, il 26 gennaio scorso (sempre ad opera della Polizia su indagini coordinate dalla D.D.A. di Bari), per il tentato sequestro di persona a scopo di estorsione ai danni di un imprenditore di Barletta. Altro analogo episodio – in questo caso consumato – era già avvenuto ad Andria negli ultimi mesi del 2021, ai danni del figlio di un noto e facoltoso imprenditore andriese che, per la liberazione del proprio congiunto, aveva ricevuto una richiesta di riscatto di centinaia di migliaia di euro.
Stefania Losito