Atmosfera tesa nei Dem dopo i casi Arpal e “fine vita”. Amati: “Voglio cambiare l’aria”
Potrebbe essere un nuovo gruppo o un intergruppo, come avvenuto nella passata legislatura. Potrebbe essere anche qualcosa di più, un movimento o una lista civica. Di certo i dissidenti del PD (e non solo) ci stanno pensando, anche se ufficialmente nessuno conferma. I fortissimi malumori presenti all’interno della maggioranza di centrosinistra e in particolare nel PD pugliese nei confronti del presidente Michele Emiliano potrebbero esplodere però da un momento all’altro. L’ultimatum posto dal governatore durante la riunione di maggioranza che ha preceduto l’ultima infuocata seduta del Consiglio regionale – ossia stop agli attacchi interni oppure si va tutti a casa – non ha sortito alcun effetto. E nemmeno i tentativi di mediazione in aula del capogruppo Filippo Caracciolo e del consigliere Michele Mazzarano. Fabiano Amati, indispettito per la bocciatura della proposta di legge sul fine vita e per il rinvio sul destino del direttore generale dell’Arpal Massimo Cassano, continua ad attaccare. Ma non è solo. In un video sui social ribadisce di voler “cambiare l’aria e non di voler cambiare aria”, ma è evidente che nel partito intorno a lui c’è terra bruciata. E pensare ad una scalata diventa difficile, visto che non si sa nemmeno se e quando si svolgerà il congresso regionale dopo il caos post Elezioni. Dunque l’ipotesi di un nuovo soggetto politico sta accarezzando molti. E gli sherpa hanno già iniziato a sondare il terreno per vedere chi sarebbe disponibile. Qualcuno vocifera che i separatisti si potrebbero coalizzare intorno alla figura del sindaco di Bari Antonio Decaro, che però è stato candidato alla successione dallo stesso Emiliano, spuntando così le armi a chi puntava su di lui come alternativa. La volontà comunque rimane, benché la situazione del PD nazionale non aiuti. Le prossime settimane saranno decisive per capire se l’idea possa trasformarsi in realtà.
Mauro DeNigris