Via alla prima votazione per il tredicesimo presidente della Repubblica. I 1.009 grandi elettori, parlamentari e delegati regionali, votano nel rispetto delle misure di prevenzione legate al rischio Covid con una postazione drive-in allestita all’esterno della Camera e riservata a coloro che sono positivi al virus. Le operazioni di scrutinio e spoglio, secondo quanto emerso dagli Uffici di presidenza congiunti di Camera e Senato, dureranno sei ore con tre cabine allestite nell’emiciclo. Entrano 50 votanti per volta, mentre sono 200 i parlamentari ammessi in aula durante le operazioni di spoglio. Fino alla terza votazione, quella di mercoledì, il quorum per l’elezione è la maggioranza dei due terzi degli avventi diritto. Con la morte ieri sera del deputato di Forza Italia Vincenzo Fasano, la soglia è fissata a 672 voti. Entro domani verrà proclamata deputata Rossella Sessa, prima dei non eletti in Campania, la cui entrata in carica avverrà con una brevissima seduta ad hoc dell’Aula. A quel punto il quorum tornerà a 673. Voteranno prima i senatori a vita e per ultimi i delegati regionali.
Al banco della presidenza ci sono i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati. Prima
dell’inizio della chiama Fico ha spiegato le modalità di voto. Il primo ad essere chiamato a votare è stato Umberto Bossi.
Tra i partiti, intanto, regna sovrano lo stallo, mentre si susseguono i contatti frenetici e gli incontri. Negli uffici del Partito Democratico a Montecitorio è iniziato un nuovo vertice tra il segretario dem, Enrico Letta, e i leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e di Articolo 1, Roberto Speranza. I leader delle tre forze di centrosinistra hanno deciso di votare scheda bianca alla prima votazione con l’intento di preservare il nome di Andrea Riccardi (ex ministro del governo Monti e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, storico e accademico) “come profilo ideale”. “Non poniamo veti su nessuno, ma vogliamo una personalità di alto profilo”, ha commentato Conte arrivando a Montecitorio. Nel centrodestra, invece, si cerca una nuova candidatura dopo la rinuncia di Silvio Berlusconi. Per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, “il centrodestra da solo non ha i numeri, ma se rimane compatto può sicuramente condurre la partita”. Il partito, ha aggiunto, sosterrà in ogni caso il ritorno alle urne dopo l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Meloni propone di inserire Carlo Nordio (magistrato in pensione, è stato titolare dell’inchiesta sul Mose di Venezia e ha condotto le inchieste sulle Brigate Rosse in Veneto, poi si occupò di Tangentopoli) nella rosa dei candidati del centrodestra: “Ho chiesto di allargare alle personalità che non hanno un trascorso politico e per questo abbiamo aggiunto il nome di Nordio, su cui ci pare difficile che si possano muovere obiezioni”. “Non poniamo veti e non vogliamo che siano posti”, ha commentato il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani.
“La Lega voterà scheda bianca”, fanno sapere dalla riunione in corso alla Camera con Matteo Salvini. “Confermeremo di essere seri e responsabili”, ha detto il leader della Lega, che a mezzogiorno ha incontrato il premier Draghi. “No comment”, ha precisato alla fine del colloquio.
Uno snodo importante nelle trattative potrebbe arrivare dall’incontro, in programma nel pomeriggio, tra Salvini ed il segretario del Pd Enrico Letta.
Vincenzo Murgolo
(@credits: foto pubblicata su Twitter dal presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico)