
I reati online, nei primi sei mesi del 2025, sono in aumento e i truffatori stanno diventando sempre più sofisticati. A lanciare l’allarme è l’Osservatorio Cyber della Centrale Rischi Finanziari (Crif), che analizza la vulnerabilità di utenti e aziende agli attacchi informatici. Nel primo semestre dell’anno in corso, secondo il Crif, le segnalazioni inviate per esposizione dei dati online sono state 1,15 milioni sul dark web e 33.700 sull’open web (+43% rispetto ai periodi precedenti). L’Italia è al sesto posto a livello globale per indirizzi e-mail compromessi e il 36,4% dei naviganti che ha ricevuto almeno una segnalazione. I criminali, sempre secondo il Crif, escogitano “nuove idee insidiose”, tra cui “spiccano la truffa dei ‘like’ e i QR code contraffatti”.
A essere trafugati sono soprattutto e-mail, codici fiscali, dati relativi a carte di credito e numeri di telefono. Questi ultimi rappresentano un elemento chiave in molte truffe online. Le informazioni personali, infatti, se combinate tra loro, permettono ai cybercriminali di costruire profili dettagliati degli individui e aumentare così l’efficacia degli attacchi. Un’altra truffa insidiosa è quella dei QR code contraffatti, spesso collocati su parcometri o in luoghi pubblici. Una volta scansionati, rimandano a siti malevoli che imitano quelli ufficiali per carpire dati personali o effettuare pagamenti fraudolenti. Diffusa anche la truffa dei ‘like’, con la promessa di guadagni facili in cambio di interazioni online.
I criminali sul web, sempre secondo il Crif, passano al setaccio i portali relativi a offerte di lavoro e news (42%) e, in seconda battuta, i social network (17,5%) e i siti internet (12,9%). Meno diffusi i furti di account legati a servizi finanziari (8,8%), enti pubblici o istituzioni (6,3%) e i siti di e-commerce (3,9%). Tra le cause più diffuse, secondo l’Osservatorio del Crif, ci sono la disattenzione dell’utente e password deboli o utilizzate per più account. Tra le vittime c’è prevalenza tra gli uomini nella fascia d’età 51-60 anni (26,7%). Le regioni più colpite sono Lazio (17,1%), Lombardia (14,7%), Sicilia (9,3%) e Campania (7,9%).
Vincenzo Murgolo