Restano tre nomi nel rebus delle trattative per il Quirinale, prima della quarta votazione, in programma dalle 11. Il quorum, da oggi, è del 50 percento pù uno, cioè 505 elettori.
Il centrodestra ha deciso di astenersi dal voto nella giornata di oggi e di proporre una doppia votazione domani. Lo fanno sapere i partiti della coalizione in una nota, nella quale aggiungono dhe intendono “proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale”. Oggi si astengono per “per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni, e convergere per dare all’Italia un nuovo presidente della Repubblica. I leader del centrodestra torneranno a riunirsi stasera alle 19.
Pd, Movimento Cinquestelle e Leu insistono, invece, sulla scheda bianca, ma condividono la doppia votazione da domani – fa sapere Speranza. “In questo Parlamento in cui non c’è una maggioranza di centrodestra o di centrosinistra perché si riesca ad eleggere, come tutti noi vogliamo e come i cittadini italiani vogliono, un presidente della Repubblica o una presidente della Repubblica – ha spiegato il segretario dem, Enrico Letta, arrivando a Montecitorio stamani, prima del vertice con M5S e Leu – c’è bisogno che non ci sia nessuno vincitore o dei vinti, bisogna che tutti si concorra a una soluzione senza vincitori e vinti, se non si esce da questa logica credo che non ci si riuscirà”. Letta guarda “le cose con fiducia e ottimismo proprio perché si sta andando verso una logica di dialogo ed è l’unica possibilità: né vincitori né vinti, dialogo e soluzione”.
Non c’è stato nessun vertice notturno, dunque, tra i leader, come sembrava inizialmente, e i nomi ipotizzati ieri restano quello di Elisabetta Belloni, capo del Dis, i servizi segreti, Pierferdinando Casini, ex presidente della Camera e centrista di lunghissimo corso, e il premier Mario Draghi, anche se Conte e Salvini vorrebbero restasse al Governo. Salta fuori un quarto nome, quello del giurista Sabino Cassese, nonostante sia stato smentito il suo incontro con il leader leghista.
Stefania Losito