Avrebbe simulato la vendita di prodotti che venivano pagati con il reddito di cittadinanza, presumibilmente falso, da 307 cittadini romeni, monetizzando così la misura di sostegno. Il Tribunale di Bari ha disposto il sequestro di beni per 465mila euro ad un tabaccaio di Bari, indagato per riciclaggio.
Si tratta di un nuovo filone dell’inchiesta della Procura di Bari che nel dicembre del 2021 fece emergere una truffa di oltre un milione di euro per false residenze in Italia di 511 cittadini romeni, per beneficiare poi del reddito di cittadinanza.
Secondo l’accusa il tabaccaio, attraverso l’esecuzione di operazioni finanziarie fraudolente connesse ad acquisti
simulati, avrebbe permesso a 307 cittadini romeni, coinvolti nell’inchiesta, di monetizzare le somme indebitamente percepite dall’Inps del reddito di cittadinanza, ostacolando in tal modo l’identificazione del profitto illecito, per oltre 465 mila euro. Le indagini sono state eseguite dalla guardia di finanza.
L’ attività d’inchiesta della Procura di Bari nel 2021 accertò che gli indagati avevano chiesto alla Agenzia delle Entrate l’assegnazione del codice fiscale nel corso del biennio 2019/2020 per poter presentare la dichiarazione sostitutiva unica e ricevere la rispettiva attestazione Isee, propedeutica alla richiesta del sussidio. Nel corso delle indagini era stato individuato anche un dipendente di un Caf a Bari che aveva provveduto ad inoltrare la quasi totalità delle domande per l’ottenimento del reddito di cittadinanza.
Stefania Losito