Secondo il professore, il suo nuovo scritto: “E’ la fotografia di uno stato d’animo”
“Non è un’opera, non è un film, non è un romanzo; somiglia più propriamente a un quadro o a un racconto breve. E’ un’annotazione, la fotografia di uno stato d’animo, un’urgenza descrittiva che ti pulsa dentro e non puoi are a meno di liberare. E’ la forma canzone”. Con queste parole Roberto Vecchioni ha presentato “Canzoni”, libro edito da Bompiani.
Si tratta di una autoantologia dei testi più significativi di 50 anni di musica, con il commento di Massimo Germini – suo storico chitarrista – e del semiologo Paolo Jachia.
L’idea del libro è nata al ciclo di lezioni tenute da Vecchioni all’Università di Pavia durante il corso di “Forme di poesia in musica”, durante il quale Germini e Jachia, suoi collaboratori e autori del libro, gli hanno chiesto di parlare anche delle sue canzoni e non solo di quelle di altri cantautori. La parola, da sempre cara al professor Vecchioni, è al centro della riflessione: il suo criterio di scelta, la valenza nel brano in un percorso che parte dalla sua genesi e prosegue con l’analisi linguistica, grammaticale, interpretativa e musicale dei due commentatori.
Angela Tangorra
Immagine dal profilo Facebook di Roberto Vecchioni