Niente perizia psichiatrica per Silvio Berlusconi nel processo Ruby-ter, si va avanti in ogni caso senza di lui. Per l’ex premier, la decisione dei giudici di Milano di sottoporlo a un’illimitata perizia psichiatrica “è lesiva della mia storia e della mia onorabilità, oltre che un evidente pregiudizio nei miei confronti'”. L’ha scritto in una nota diretta al presidente del collegio giudicante. “Non posso accettare questa decisione – si legge nella dichiarazione – si proceda, dunque, in mia assenza, alla celebrazione di un processo che ritengo ingiusto”. Per Berlusconi i quesiti dei periti del tribunale sono inaccettabili, “pur nella persistenza dello attuale stato di deperimento” L’avvocato Federico Cecconi, chiarisce che “si tratta, inevitabilmente, di decisione che rischia di costituire un grave vulnus per la sua difesa, in un momento particolarmente delicato del processo”. La richiesta di una perizia medica ma anche psichiatrica era stata fatta per decidere se concedergli il legittimo impedimento. l’amarezza di Berlusconi risiede soprattutto nel sentirsi offeso e maltrattato, dal 2017, dai pubblici ministeri. Dal 3 luglio 2017 Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza con altre 28 persone nell’ambito delle presunte “cene eleganti” organizzate ad Arcore. il dibattimento è ancora in corso, da quattro anni, dopo i numerosi rinvii – cinque nei primi 16 mesi del processo – dovuti in prevalenza a questioni tecniche legate alla competenza territoriale sulle posizioni di alcuni indagati. Poi lo stop ad aprile 2019 quando all’ex premier viene accolto il legittimo impedimento perché candidato alle elezioni europee. poi prosegue, dal 2019 al 2020, fino all’arrivo della pandemia. Da un anno, sono cominciate infine le istanze di legittimo impedimento dovute alle condizioni di salute di Berlusconi legate ai postumi del Covid. Lo scorso 8 settembre arriva l’ennesima richiesta di legittimo impedimento. Il Tribunale dispone quindi una perizia medico-legale, cardiologica e anche psichiatrica per valutare eventuali “condizioni impeditive” alla partecipazione del leader di Forza Italia nel dibattimento.
“La decisione del presidente ad un suo diritto costituzionalmente tutelato per difendere la sua dignità e la sua storia, spazza via la valanga di illazioni e di volgari insinuazioni sul suo stato di salute e conferma le sue indubbie
qualità di uomo delle istituzioni”, commenta Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie.
“Nessuna insensata perizia o sentenza – riprende – potrà cancellare il ruolo del fondatore di Forza Italia e il consenso
che gli italiani gli hanno assicurato negli anni”.
Con la dichiarazione di Berlusconi vengono meno, quindi, i presupposti della perizia. La nota annulla l’istanza di legittimo impedimento per motivi di salute presentata dalla difesa di Berlusconi lo scorso 8 settembre. Il processo quindi riprenderà regolarmente in un’udienza da fissare.
Stefania Losito