
La Fondazione Gimbe promuove solo 13 regioni nelle cure essenziali garantite dal Servizio sanitario nazionale gratuitamente o con il ticket, Veneto in testa. Nel Mezzogiorno sono promosse Puglia, Campania e Sardegna, per il 2023. Ma 8 regioni peggiorano rispetto al 2022 e si amplia il divario Nord-Sud. Peggio di tutti fa la Basilicata, che perde 19 punti percentuali.”La frattura tra il Nord e il Sud del Paese non accenna a ridursi”. Lo rileva la Fondazione Gimbe
analizzando i dati della Relazione 2023 ‘Monitoraggio dei Lea attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia’ pubblicata dal ministero della Salute.
Gimbe, spiega il presidente Nino Cartabellotta, “ha condotto un’analisi indipendente per misurare le differenze regionali nel garantire i diritti fondamentali di salute, con particolare attenzione all’entità della frattura Nord-Sud. Per ciascuna Regione sono state inoltre valutate le variazioni tra il 2022 e il 2023 e il posizionamento nelle tre aree della prevenzione, assistenza distrettuale e ospedaliera”. Le differenze tra gli adempimenti Lea 2022 e 2023 sono state analizzate valutando i punteggi totali delle Regioni e le performance nazionali nei tre macro-livelli assistenziali.
Nel 2023, rileva Gimbe, 8 Regioni hanno registrato un peggioramento rispetto all’anno precedente, seppure con gap di entità molto variabile: Basilicata -19%, Lombardia -14%, a perdere 10 punti il Lazio, 11 la Sicilia. “La riduzione delle performance anche in Regioni storicamente solide – commenta Cartabellotta – dimostra che la tenuta del Ssn non è più garantita nemmeno nei territori con maggiore disponibilità di risorse o reputazione sanitaria. È un campanello d’allarme che non può essere ignorato”. Sul fronte opposto, due Regioni del Mezzogiorno mostrano un netto miglioramento: Calabria (+41) e Sardegna (+26).
Stefania Losito