Sul palco i messaggi a sostegno delle donne
Chiara Ferragni ha stupito il pubblico di Sanremo fin dalla sua prima uscita. A Sanremo ha portato messaggi molto forti a sostegno delle donne, non solo con le parole, ma anche con i suoi abiti. Per la prima serata ha scelto abiti firmati Dior e ha condiviso la spiegazione delle sue scelte. Il primo abito era completato da una stola con la scritta “Pensati libera”. L’abito trae spunto da una opera d’arte.
Del primo abito scrive: “Quando abbiamo iniziato a pensare agli abiti per le due serate di @Sanremorai abbiamo subito capito di non volere vestiti solo perché eccentrici o pretenziosamente belli, ma sentivamo la necessità di portare sul palco più popolare d’Italia un messaggio sociale, anche attraverso la moda. L’abito manifesto che da il via alla 73esima edizione del Festival di Sanremo è frutto di una conversazione tra noi, @mariagraziachiuri direttrice artistica di @dior, @racheleregini e Fulvia Carnevale del duo artistico Claire Fontaine @foreignerseverywhere . Il risultato è un abito a corolla di seta nero ispirato alla tradizione @dior e completato dalla stola-manifesto con ricamato il claim “Pensati libera”. Le semplici e pur così forti parole arrivano da un’opera di Claire Fontaine che speriamo possano ispirare tutte le donne a sentirsi libere di uscire dal ruolo che è stato a loro imposto dalla società. Una presa di coscienza della stessa Chiara Ferragni che lotta per non essere incasellata in uno spazio identificato per lei dal patriarcato, e anche una promessa che lei stessa si fa ogni giorno mentre lotta per non doversi sentire in colpa del suo successo di donna. “Pensati libera” è dedicato a tutte le donne che hanno voglia di sentirsi semplicemente loro stesse senza essere giudicate.”.
Il secondo abito è “l’abito senza vergogna” e spiega Chiara: “Riportare l’attenzione sui diritti delle donne, del loro corpo e su come il disporre del corpo femminile dalle stesse sia, purtroppo, ancora considerato discusso e discutibile. Questo è l’obiettivo dietro questo look. L’idea di un abito che simulasse il corpo nudo di Chiara ci è arrivata immediatamente prendendo ispirazione da una creazione di @mariagraziachiuri per @dior della primavera/estate 2018. Realizzato negli atelier alta moda @dior il vestito in tulle color carne riproduce con un ricamo trompe l’oeil il corpo di @chiaraferragni al naturale e liberato da quella vergogna che hanno sempre imposto a tutte, a partire da Eva, la prima donna della storia indotta a provare vergogna. Questa illusione di nudità vuole ricordare a tutte il diritto e l’uguaglianza di genere che hanno nel mostrare, disporre di se stesse senza doversi sentire giudicate o colpevoli. Questa illusione di nudità vuole ricordare che chiunque decida di mostrarsi, o sentirsi sexy non autorizza nessuno a giustificare le violenze degli uomini o ad attenuarne le colpe. Questo è il corpo di una donna, quello di @chiaraferragni che vorrebbe dare voce a tutte le donne del mondo a cui vengono imposti divieti e abusi, a tutte coloro a cui viene detto che il loro corpo genera vergogna, che è solo un oggetto del desiderio o che istiga al peccato. Questo è il corpo di tutte. Chi è senza peccato scagli la prima pietra!”.
È stato poi il momento di un abito che era stato annunciato: un abito lungo bianco con i ricami delle parole degli haters che hanno ferito Chiara. Era l’abito contro l’odio e Chiara lo spiega così: “ Con questo abito peplo portiamo sul palco del teatro Ariston alcune delle critiche rivolte a Chiara sul suo aspetto, sul suo corpo e soprattutto sulla sua libertà di sentirsi donna oltre che mamma. Le frasi di disprezzo ricamate in perle nere sono le vere offese che ogni giorno gli haters rivolgono alle sue foto postate su Instagram. @mariagraziachiuri ha avuto l’idea di ricamare queste parole NERE su un peplo BIANCO come la pagina di un libro che racconta quel disprezzo infruttifero contro il quale lottare ogni singolo giorno. Portando queste frasi sessiste a @sanremorai vogliamo spronare tutte a fregarsene e ricordare alle donne di non farsi abbattere da chi odia perché sono solo i pareri di chi ci ama a contare veramente”.
Per il finale ha indossato “la gabbia”: “ Liberare le nuove generazioni dagli stereotipi di genere nei quali spesso le donne si sentono ingabbiate. Questa è l’idea che @mariagraziachiuri ha voluto rappresentare con questo abito alta moda di @dior composto da una tuta di jersey ricamata di strass intrappolata in una gonna di tulle che prende ispirazione dall’opera di Jana Sterbak. Questo abito rappresenta la speranza di rompere le convenzioni imposte dal patriarcato. Una speranza che riponiamo nelle bambine di oggi che saranno le donne di domani. Questo è l’augurio di una mamma alla sua bambina, che possa finalmente gridare Vittoria!”.
Vittoria è il nome della figlia di Chiara e Fedez che con la mamma posa in una delle immagini condivise su Instagram e che accompagnano la spiegazione del vestito.
Cosa ci riserverà Chiara per l serata finale? Sarà di nuovo all’Ariston sabato 11 febbraio pe ala finalissima del festival.
Angela Tangorra
Immagini dal profilo Instagram di Chiara Ferragni