Hamlet, Omelette, Ebony e Ivory sono i quattro maialini che sono stati addestrati a utilizzare un joystick con il muso per giocare ai videogame.
L’esperimento descritto sulla rivista Frontiers in Psychology è statro condotto dai ricercatori della Purdue University, che hanno insegnato ai suini a giocare con i videogiochi utilizzando il muso.
“I maiali hanno compreso la connessione tra il joystick e il cursore – spiega Candace Croney della Purdue University – il che non e’ cosa da poco. Hanno anche continuato a giocare quando il distributore di ricompense alimentari, che si azionava quando il livello di gioco veniva superato, si e’ rotto”.
Il team di ricercatori ha coinvolto quattro esemplari, due Yorkshire americani, Hamlet e Omelette, e due
maialini nani, Ebony e Ivory. Il videogioco consisteva nel colpire un bersaglio e gli animali avevano a disposizione un joystick per direzionare il lancio. “Hamlet e Omelette hanno avuto difficoltà nei livelli complessi, ma si sono dimostrati abili nelle prime fasi dell’esperimento – riporta l’esperta – Ebony, invece, riusciva a colpire il bersaglio nel 34 per cento delle volte, mentre Ivory metteva a segno il 76 per cento dei
tiri. Tutti i tentativi erano deliberati e mirati e non casuali, il che e’ davvero sorprendente”.
Il gruppo di ricerca ha sottolineato che tutti gli esemplari avevano compreso l’associazione tra il joystick e il movimento del cursore. “Questi studi sono importanti perche’, al pari di quanto accade con qualunque essere senziente – sostiene la ricercatrice – il modo in cui ci rapportiamo con i maiali e’ interessante. Il fatto che questi animali riescano a manipolare una situazione per ottenere una ricompensa non e’ affatto una
sorpresa, basta guardarli negli occhi per intuire la loro intelligenza”. “I maiali non possono ovviamente competere con le specie dotate di pollici opponibili – conclude Croney – lo stesso esperimento eseguito con scimmie e scimpanze’ ha mostrato che i primati sono stati in grado di soddisfare requisiti molto piu’ elevati, ma il nostro lavoro dimostra ancora una volta che i maiali sono animali davvero intelligenti”.
Angela Tangorra