Nel Salento, denunciato per estorsione un uomo che pretendeva parte dello stipendio dai dipendenti
Sono sempre più intensi i controlli contro il lavoro nero o lo sfruttamento dei soggetti socialmente deboli. A Torre a Mare, nel Barese, disposti gli arresti domiciliari per un uomo di 55 anni, residente a Noicattaro, proprietario di un autolavaggio. Comminata anche una multa di 90 mila euro. E’ accusato di aver reclutato 6 operai, di nazionalità georgiana e nigeriana, e di averli costretti a lavorare 10 ore al giorno, per 3 euro l’ora. I sei, inoltre, vivevano in un locale messo a disposizione dal titolare e privo dei requisiti igienico sanitari previsti.
A Triggiano, nel sud est barese, un 44enne del Senegal, gestore di un autolavaggio, è accusato di aver riconosciuto a due connazionali una paga oraria di 5 euro l’ora, a fronte degli 8 previsti dal contratto nazionale del lavoro. L’uomo, inoltre, avrebbe manomesso il libro unico del lavoro, falsificando il numero di ore giornaliere sostenute dai suoi operai. Comminata una multa di oltre 100mila euro.
Nel Salento, ispezioni a tappeto sono state eseguite in 32 aziende, 22 edili e 10 agricole. In totale, sono stati controllati 132 lavoratori, 11 dei quali in nero e 48 irregolari. Elevate sanzioni per un totale di 160mila euro. I carabinieri hanno scoperto un imprenditore che per 2 anni aveva preteso dai propri dipendenti parte della loro retribuzione. E’ stato denunciato con l’accusa di estorsione.
Michele Paldera