Un bonus per i diciottenni che potrà arrivare fino a mille euro: lo annuncia il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone. Il meccanismo, previsto in manovra, combina due criteri: il tetto Isee fino a 35mila euro e il risultato scolastico alla maturità. Il bonus arriverà solo a chi rispetta almeno uno dei due, e in quel caso sarà pari a 500 euro, mentre raddoppierà per chi li soddisfa entrambi. “Se il Parlamento ritenesse di non modificare la manovra, per il Mef il testo già approvato in Consiglio dei ministri va benissimo e sarà quello presentato in Aula e sul quale si porrà la fiducia, con l’eccezione della riformulazione sul Pos”: è quanto trapela da fonti del ministero.
Ancora da definire il nome del bonus per i diciottenni che non si chiamerà comunque più 18app (ma con tutta probabilità CartaG), assicura il presidente della commissione Cultura. Allo stato – ha spiegato Mollicone – si è parlato di Carta Cultura e Carta del Merito ma “ci lavoreranno i creativi e faremo una campagna di comunicazione”. “Il ministro Sangiuliano – ha spiegato Mollicone – convocherà un tavolo ai primi di gennaio per un nuovo regolamento coinvolgendo tutte le associazioni di categoria. Siamo soddisfatti – ha concluso – per quella che è un’azione da riformisti conservatori”.
‘Riguardo all’abrogazione dell’App18 sembra emergere l’intenzione del Governo di limitarne l’erogazione ai diciottenni in base all’Isee e al rendimento scolastico. Entrambi i requisiti contraddicono in maniera radicale lo spirito originario del provvedimento. Questo infatti non è concepito come un sostegno alla povertà, né tantomeno come
un premio”. Lo sostiene una nota di Federculture. ”La norma è infatti intesa quale un incentivo all’educazione
agli acquisti culturali, senza distinzioni di ceto o di scolarizzazione. Quest’ultimo aspetto – continua Federculture –
appare anzi particolarmente incongruente in quanto esclude dal beneficio coloro che ne avrebbero più bisogno. Torniamo a ribadire che il Bonus Cultura costituisce solo la prima delle azioni che noi riteniamo necessarie per agire sul lato della domanda oltreché su quello dell’offerta. Federculture chiede dunque che il Governo accolga la richiesta che viene da tutte le organizzazioni e dagli operatori della cultura di lasciare inalterata la norma, salvo aprire successivamente un tavolo di confronto per valutare eventuali modifiche o forme evolutive del provvedimento”.
Stefania Losito