“Da questo momento comincia la nostra mobilitazione e ci appelliamo agli oncologi, senologi, genetisti, gastroenterologi, associazioni di pazienti e a chiunque senta di dare una mano”. Lo annunciano il consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, i Consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea e il responsabile regionale del settore sanità Alessandro Nestola, dopo la notizia della sospensione dei test genetici esteri per la prevenzione dei tumori al seno e al colon. “E’ un’assurdità”, commentano. “Altro che promozione della salute – proseguono – qui, in Puglia, si violano le leggi e come conseguenza si finisce per promuovere i tumori, soprattutto quelli femminili, forse per festeggiare al meglio l’imminente 8 marzo. Il tutto è stato deciso con un atto abnorme ed eversivo, ossia una letterina, dei dirigenti regionali alle Asl, con cui si sospendono due leggi regionali. Con la stessa letterina, contro i più autorevoli studi scientifici, linee guida e pure contro una recente direttiva europea, sospendono l’ampliamento delle classi d’età per lo screening, mettendo fuori gioco e avviando a maggiore rischio morte migliaia di persone. E mentre sospendono con un atto abnorme queste pratiche salva-vita, con la stessa letterina prendono atto di un fallimento, ossia il mancato raggiungimento da parte delle Asl degli obiettivi di chiamata della popolazione agli screening. E anche in questo caso nessuna parola sulla conseguenza della decadenza dei DG, prevista dalle stesse leggi”.
Le Asl avrebbero giustificato il provvedimento sostenendo di essere state costrette a causa del Piano di Rientro predisposto dal Ministero. Una ricostruzione che però non convince Azione, secondo cui “i test genetici per persone sane ma con storia di familiarità sono nei LEA – in particolare in quelli 2017 – oltre che in tutte le linee guida e nell’ultima direttiva europea”
Mauro Denigris