Luis Enrique attacca il governo sui vaccini: “Qui non si capisce nulla”. Gli svedesi richiamano Ibra, ma è no
Positività al covid e angoscia regnano nei ritiri di Spagna e Svezia, avversarie lunedì nella prima gara del girone. Busquets e LLorente sono in isolamento, Luis Enrique spera di recuperare almeno il centrocampista Blaugurana e attacca la federazione per il caos vaccini. “Qui non si capisce nulla”, pochi giri di parole per affondare il colpo sul ministero della Sanità. La scelta di non stravolgere la campagna vaccinale, di non dare priorità ai calciatori della “Roja” è stata azzardata. Scampato il rischio di polemiche dal basso, il fuoco incrociato arriva dal gruppo squadra che attende i sieri, ma non ha certezze sui tempi. Luis Enrique si ritrova con due liste, una schiera di giocatori in bolla, allenamenti singoli. Una situazione surreale. Quanto basta per scomodare fonti vicine al governo, inducendole a fare chiarezza: le vaccinazioni partono domani alle 10.
Ha problemi di abbondanza, con accezione negativa, anche il c.t svedese, Jan Olof Andersson. Passano le ore e le certezze traballano, mentre montano le polemiche. Kulusevski positivo è un colpo duro da digerire. L’opinione pubblica pressa, mostra il video di una cena a cui ha partecipato l’esterno della Juve. Ma è da dimostrare che sia in quelle sequenze l’origine del contagio. Andersson sta tornando sui suoi passi. La scelta di non creare liste suppletive appare come un estremo tentativo di tenere compatte le linee. La strategia vacilla. Scarseggiano anche le alternative. Su tutte, l’idea suggestiva di richiamare l’idolo indiscusso del calcio svedese. Zlatan ha problemi al ginocchio. In passato, ha sorpreso con recuperi da record. Oggi non più con un piede, e un ginocchio, negli “anta”.
Michele Paldera