Mercoledì mattina alle 7:20, orario italiano, dalla base californiana di Vanderberg partirà un razzo Falcon 9 che tra 11 mesi dovrà scontrarsi con un asteroide per deviarlo dalla sua traiettoria. Un’immagine che richiama subito alla mente film di fantascienza come Armageddon o Deep Impact. In questo caso, però, sarà tutto vero. Ma niente paura, si tratta solo di un esperimento, che però sarà utile agli scienziati per capire se davvero, un giorno, qualora ve ne sia bisogno, potremo allontanare con un missile i corpi celesti ipoteticamente pericolosi per la Terra.
L’asteroide preso di mira in questo test ha un diametro di 170 metri, si chiama Dimorphos e orbita intorno a un altro asteroide, Didymos. Cosa più importante, però, non è pericoloso per il nostro pianeta e non è in rotta di collisione con la Terra.
La missione Dart – che in inglese significa “dardo, freccia” e in questo caso è l’acronimo di Double Asteroid Redirection Test – prevede anche la ripresa dell’evento grazie a un microsatellite italiano, progettato dall’Asi, il LiciaCube, che a pochi giorni dall’impatto si distaccherà dal razzo e lo seguirà da vicino per documentare tutto. I dati di LiciaCube serviranno a capire gli effetti dell’impatto sulla traiettoria dell’asteroide. Dart impiegherà quasi un anno a raggiungere l’obiettivo e lo colpirà al massimo della sua velocità, 21mila chilometri orari.
Gianvito Magistà