Aumento medio di 165 euro al mese per 13 mensilità, più smart working e buoni pasto, settimana corta su 4 giorni, sperimentale e volontaria. Sono i punti principali dell’accordo per gli statali senza Cgil e Uil che invece convocano uno sciopero il 29 novembre per protestare contro la manovra di bilancio (“Serve una rivolta sociale”, agita il segretario Cgil Landini), chiedendo il referendum dei lavoratori. E torna, dopo 20 anni, la spaccatura tra le sigle sindacali per il pubblico impiego. “Abbiamo sottoscritto convintamente” il contratto, afferma il segretario generale della Cisl-Fp, Maurizio Petriccioli, chi si oppone “senza proporre un’alternativa concreta finisce solo per ritardare colpevolmente i futuri contratti e le risorse nelle tasche dei lavoratori”.
L’accordo interessa circa 195mila dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali, degli enti pubblici non economici tra cui Inps e Inail. L’ipotesi di contratto con l’Aran viene sottoscritta dalla Cisl-Fp e dai sindacati autonomi Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp, no invece da Fp-Cgil e Uil-Pa. Le sigle firmatarie raggiungono la maggioranza con il 54,6%, richiesta dalla legge sulla rappresentatività nel pubblico impiego.
Dal punto di vista economico, il documento stabilisce un incremento mensile medio a regime di 165 euro, per tredici mensilità, pari ad un aumento del 6%. A questo si aggiungono circa mille euro di arretrati. Gli aumenti medi lordi vanno dai 121,40 euro al mese a regime per gli operatori ai 193,90 euro per le elevate professionalità passando per i 127,70 euro per gli assistenti e i 155,10 euro per i funzionari.
Sul fronte normativo e organizzativo, arriva la settimana di quattro giorni: parte in via sperimentale e in forma volontaria, a patto che si mantengano le 36 ore settimanali. Questo vuol dire una giornata lavorativa più lunga, pari a nove ore più la pausa, oltre al riproporzionamento di ferie e permessi giornalieri. Si allarga anche la possibilità di
fare smart working con la quota di lavoro agile che può superare anche la presenza in servizio, come sottolinea il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo. In pratica, nel testo si supera il vincolo della presenza fisica prevalente e si facilita lo smart working per i neo assunti e per chi è in condizioni di particolare necessità. E si riconosce il buono pasto per la giornata in lavoro agile svolta con le stesse ore previste in presenza. Per andare incontro a specifiche necessità, il
testo precisa che per i lavoratori con particolari esigenze di salute o che assistano familiari con disabilità gravi ai sensi
della legge 104 o genitori con bambini piccoli “e per le altre casistiche individuate in sede di contrattazione integrativa è possibile estendere il numero di giorni di attività resa in modalità agile rispetto a quelle previste per il restante personale”.
Tra le “innovazioni” c’è l’introduzione dell’age management, “che stimola le amministrazioni a tenere in considerazione le diverse età dei dipendenti”, anche con l’obiettivo di avviare “un nuovo patto intergenerazionale”, sottolinea Naddeo.
Soddisfatto il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che parla di “giusto riconoscimento” alle persone che lavorano nella Pa. “Con l’incremento del 4% della tornata 19-21, quello attuale del 6% e quello previsto nella legge di bilancio in discussione del 5,5% per la tornata 2025-2027, diamo continuità ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego come non era mai successo e con incrementi mai visti: circa 16% in tre tornate”, evidenzia.
Stefania Losito