Il ministro Cartabia: “Bologna è forte e sa stare in piedi”
Un corteo nella memoria degli 85 morti e dei 200 feriti che il 2 agosto di 41 anni fa furono coinvolti nella strage di Bologna, quando una bomba esplose in stazione alle 10.25. Dopo una cerimonia ristretta che si è svolta lo scorso anno per via delle norme anticovid, Bologna è tornata a marciare verso la voglia di verità e la giustizia. L’intera comunità si è stretta ancora intorno ai familiari delle vittime, ricordate una per una dal suono di una campanella a ogni ‘sampietrino d’inciampo’, posati nei giorni scorsi lungo il tragitto. Il premier Mario Draghi, a Roma, ha firmato una direttiva per desecretare la documentazione su Gladio e sulla la loggia massonica P2, utile per far venir fuori nuovi particolari sull’Italia delle stragi. Nessuna polemica, quest’anno tra le associazioni dei familiari e il Governo che, anche se 41 anni dopo, regala una presenza tangibile alla cittadinanza. Con un nuovo processo in corso che sta portando elementi anche sui presunti mandanti, il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, è intervenuta con un discorso che ha fatto trapelare “la vicinanza dell’intero Governo” e “l’impegno a fare concretamente la nostra parte, la mia parte per offrire tutto il sostegno necessario nel lavoro di accertamento delle responsabilità” nella “consapevolezza che le schegge di quella bomba ci hanno colpito tutti”. Ma “Bologna – ha detto ancora il ministro citando Francesco Guccini – sa stare in piedi, per quanto colpita”. “La polvere che rivestiva i corpi martoriati, quella polvere che troppo a lungo ha coperti molteplici responsabilità oggi quella polvere si sta diradando e lascia nuovi contorni e nuovi profili dell’accaduto”, ha detto ancora Cartabia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato dell’impegno “di uomini dello Stato, sostenuti dall’esigente e meritoria iniziativa dell’Associazione tra i Familiari delle vittime”, che “ha portato a conclusioni giudiziarie che hanno messo in luce la matrice neofascista della bomba”. Per Mattarella, “non tutte le ombre sono state dissipate e forte è, ancora, l’impegno di ricerca di una completa verità. La Repubblica ha saputo respingere la strategia di questi criminali, difendendo i principi di civiltà”. Tra i presenti alla cerimonia anche Giuseppe Conte, leader del M5S, che si è unito al corteo e ha assistito ai discorsi in stazione senza salire sul palco: “Ci tenevo ad essere qui oggi in mezzo alla gente comune. E’ un giorno di una commemorazione importante non solo per Bologna, ma per l’Italia intera. E’ una ferita profonda che rimane purtroppo ancora aperta”, ha detto, fermandosi poi a parlare con la guardasigilli Cartabia fuori dalla chiesa di San Benedetto, dove si è celebrata la messa di suffragio.
Stefania Losito