
Nel 2024 l’Italia è cresciuta meno rispetto alla media europea, ma il Sud mantiene una performance positiva. È quanto emerge dal rapporto della Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno. Il prodotto interno lordo nazionale è cresciuto dello 0,7% rispetto al 2023, a fronte di un incremento medio europeo dell’1%. Tra le macro-aree italiane, anche se in rallentamento, il Sud mantiene una performance superiore alla media nazionale. Le regioni più virtuose sono la Sicilia (+1,5%) e la Campania (+1,3%). Il prodotto interno lordo delle regioni meridionali, nel 2024, è cresciuto dell’1% contro lo 0,9% del nord-ovest, 0,6% del centro-nord. Meglio ha fatto solo il centro Italia (+1,2%), mentre per il nord-est si stima una sostanziale stagnazione dell’attività economica (-0,2%).
Rispetto al 2023, si legge ancora, il divario di crescita a favore del Sud si è però ridotto, passando da 1 a 0,4 punti percentuali. Nel periodo 2022-2024, invece, il prodotto interno lordo delle regioni meridionali è cresciuto complessivamente dell’8,6%. Settore trainante sono le costruzioni (+3%), mentre l’industria tiene (+0,1%) a fronte di una leggera flessione nel resto del Paese (-0,2%). L’agricoltura, invece, cresce dello 0,5% al Sud rispetto al +2,9% nelle regioni del centro-nord. Il Pnrr, sempre secondo la Svimez, ha contribuito a una crescita del prodotto interno lordo nel 2024 pari allo 0,6% e allo 0,4% nel centro-nord. Il piano nazionale di ripresa e resilienza ha anche contribuito alla crescita degli investimenti in opere pubbliche. Tra il 2022 e il 2024 gli investimenti dei Comuni nel Mezzogiorno sono aumentati del 75,3%, passando da 4,2 a 7,4 miliardi.
Vincenzo Murgolo