
Sabato 10 maggio il numero uno al mondo torna in campo dopo la sospensione
Jannik Sinner torna in campo. Il tennista altoatesino numero uno al mondo debutta sabato 10 maggio agli Internazionali di Roma, al Foro Italico. Cresce l’attesa anche per scoprire chi sarà il suo avversario, se la giovane promessa azzurra Federico Cinà o l’argentino Mariano Navone. Dopo tre mesi di stop forzato per la sospensione dovuta al caso Clostebol, il suo coach, Simone Vagnozzi, assicura: “La pausa non è stata un vantaggio”. Poi prosegue: “Ho sentito addirittura che può beneficiarne, ma se fosse così perché nessuno si è mai fermato così tanto? Poi come tutte le cose proviamo a prendere gli aspetti migliori, ma sappiamo di arrivare qui senza partite. Negli ultimi 5 mesi abbiamo giocato appena due tornei, non è un vantaggio questo”. L’obiettivo, poi, è lo stesso dichiarato anche da Jannik: “Giocare più incontri possibili, per riprendere il ritmo partite e arrivare al meglio a Parigi”. Intanto Sinner, in questi primi due giorni a Roma, sta cercando di riprendere il rapporto fisico con i campi, con la gente, i colleghi, gli amici. “Gli fa bene per riacquistare feeling”, spiega Vagnozzi che non vede un giocatore emozionato per il ritorno in campo. “Gestire il rientro è una passeggiata rispetto a quello che ha passato nell’ultimo anno – le parole ancora dell’allenatore -. Aveva un peso enorme sulle spalle, ma finalmente ora è tutto archiviato”. La stessa Wada (l’Agenzia mondiale antidoping, ndr) è già al lavoro per modificare un regolamento molto rigido anche nel caso delle contaminazioni, come accaduto a Jannik. “Sono cose che possono succedere – dice Vagnozzi – E sono difficili da
controllare, è stato ingiusto fermare Jannik per un qualcosa di involontario”. Ma Sinner ora non vuole più pensarci: dopo l’allenamento con Sonego si ferma a firmare autografi e scattare selfie con i fan accorsi in massa a vederlo. Nessuno, però, può toccarlo. Lui non si nega a nessuno, andando incontro alle centinaia di richieste che gli arrivano, ma la ‘scorta’ che lo segue allontana braccia e mani di chi prova ad abbracciarlo per una pacca sulla spalla o semplicemente per scattare un selfie migliore. La stessa Jasmine Paolini, numero 5 al mondo, spiega la mania che ha colpito tutti gli atleti: “Quello che è successo a lui ha spaventato tutti, siamo soggetti a controlli antidoping tutto l’anno, le contaminazioni spaventano e non abbiamo il controllo su tutto – spiega Paolini – può arrivare un tifoso e darti il 5 con qualcosa sulle mani. Il caso di Jannik ci ha messo di fronte a quanto può essere delicata questa situazione, la Wada ha detto che cambierà le regole ma penso che si poteva fare qualcosa prima”.
A marzo 2024, Sinner era risultato positivo in due controlli antidoping a uno steroide anabolizzante, il Clostebol, che aumenta le prestazioni sportive e che è proibito dalla Wada. La stessa agenzia ha riconosciuto che il tennista è risultato positivon modo involontario, a causa di una contaminazione attraverso un suo fisioterapista che lo stava assumendo. Ma ha motivato la squalifica dicendo che “un atleta è responsabile della negligenza del suo staff”, in base al regolamento del Tribunale arbitrale internazionale dello sport (Tas). E da qui lo stop del tennista da febbraio a maggio.
Stefania Losito