In un video anche minacce di morte rivolte alla senatrice Liliana Segre
Un 23enne pugliese, Luigi Antonio Pennelli, accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, è stato arrestato e portato in carcere dalla Polizia di Bari. Le indagini erano state avviate nel 2021 dalla Digos e dall’Ucigos nell’ambito del monitoraggio di ambienti virtuali suprematisti e di estrema destra, collegati al canale “Sieg Heil”, utilizzato dal giovane per promuovere contenuti antisemiti, misogini e di matrice neonazista fino a dichiararsi pronto al sacrificio estremo e a compiere imprecisate azioni violente.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica. Le indagini hanno consentito di documentare l’appartenenza del ragazzo all’organizzazione terroristica suprematista statunitense ‘The Base’. L’analisi dei supporti informatici sequestrati nel corso dell’inchiesta ha evidenziato, inoltre, riferimenti alla volontà di procurarsi armi, nonchè la capacità di costruire ghost gun da realizzare in prospettiva attraverso l’acquisto di una stampante 3D. Il 23enne sarebbe entrato in contatto con il leader della predetta organizzazione terroristica che lo ha indottrinato per diffondere valori, schemi ed obiettivi del sodalizio anche in Italia.
In quella chat di Telegram ‘Sieg Heil’ “verrebbero rivolte anche minacce di morte alla senatrice Liliana Segre”.
È stato riscontrato che l’indagato, agendo in Italia come “lone wolf”, era pronto al sacrificio estremo “a difesa della razza bianca”, presentandosi come unico referente del movimento sul territorio nazionale tanto da indurre gli aspiranti adepti a contattarlo come tale; aveva costruito la propria identità informatica come “Comandante della Base” – primo caso in Italia; diffondeva il materiale propagandistico del gruppo rimodulandolo e traducendolo in lingua italiana e aveva creato un’entità composta da 3-4 membri secondo i dettami del sodalizio organizzandone l’attività sul web e proponendosi in prima persona per l’esecuzione di azioni violente. L’intenzione di costituire una cellula di tale associazione terroristica nel nostro Paese ha trovato conferma nella disponibilità da parte del giovane di armi, sequestrate nel corso della predetta perquisizione domiciliare. Su queste ultime nonché sulle relative custodie sono state rinvenute iscrizioni riportanti caratteri dell’alfabeto runico – tra cui la “runa othala” – e i nomi di noti suprematisti responsabili di attacchi terroristici, TRAINI, BREIVIK e TARRANT.
Allarmanti sono le ricorrenze tra il predetto materiale e quello utilizzato da Payton Gendron, statunitense di 18 anni, autore dell’attentato commesso a Buffalo (USA) il 14 maggio 2022, quando ha assassinato dieci persone ferendone tre sparando in pieno centro cittadino. Infatti, come si evince dal video dell’attentato, anche sulle armi utilizzate da Gendron erano vergati i nomi dei “terroristi bianchi” TARRANT e BREIVIK nonché simboli specifici dell’ideologia di estrema destra come la suddetta “runa othala” anch’essa utilizzata nella terminologia nazionalsocialista. Tali evidenze testimoniano infatti come entrambi i giovani si siano ispirati agli stessi “modelli” e che l’intenzione dell’italiano fosse quella di passare all’azione. Seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine alle ipotesi di reato contestate, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio delle parti.
Michela Lopez