Traffico internazionale di droga dall’Albania in Puglia, ma anche gravi reati di corruzione, abuso d’ufficio e riciclaggio di denaro. Sono le accuse che hanno portato all’arresto di 38 persone tra Albania, Italia, Montenegro e Spagna. È l’operazione congiunta delle autorità albanesi e della direzione investigativa antimafia. In particolare è stata guidata dalla Squadra Investigativa Comune, un modello di cooperazione giudiziaria istituito tra la DDA di Bari, la Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana ed Eurojust.
I 38 arrestati appartenevano a quattro potenti gruppi criminali organizzati, operanti tra il 2014 ed il 2017 in Albania ed in contatto con altre organizzazioni criminali baresi.
Fondamentali per le indagini le dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, che avevano un ruolo di rilievo all’interno dei gruppi criminali. Grazie anche ai pentiti, è stata ricostruita l’intera “filiera” del traffico di cannabis, eroina e cocaina: dalla coltivazione, fino alla spedizione verso le coste pugliesi a bordo di potenti gommoni oceanici. Scoperti anche fenomeni di riciclaggio e corruzione da parte di funzionari pubblici albanesi, i quali hanno garantito i rapporti tra i criminali. Tra loro un procuratore della Repubblica, un amministratore pubblico, tre funzionari di Polizia e due agenti della scorta di un ex ministro dell’Interno albanese.
Le indagini, che costituiscono lo sviluppo investigativo delle operazioni Shefi e Kulmi eseguite dalla Dia di Bari nel 2018 e nel 2020, hanno portato anche al sequestro di beni mobili e immobili del valore di circa 3 milioni di euro, tra cui quattro società del settore turistico alberghiero, auto, ville, ristoranti e terreni.
Grande la soddisfazione per i risultati raggiunti e per il rapporto, sempre più intenso, tra Italia e Albania nella lotta alla criminalità organizzata. Filippo Spiezia, membro per l’Italia di Eurojust ha affermato: “Quello che sta avvenendo tra Italia e Albania non ha precedenti e si pone anche come modello in ambito europeo, dove è più difficile raggiungere analoghi risultati anche con i partner dell’Unione”.
Gli fa eco il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho: “Oggi è il raggiungimento di un obiettivo che dimostra come insieme si riescano a scoprire anche aspetti che purtroppo riguardano l’infedeltà di alcune parti delle istituzioni, sulle quali i nostri Paesi devono necessariamente prestare grandissima attenzione”.
Michela Lopez