Trovato nella notte il cadavere di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese scomparsa da domenica scorsa a Sonago, nel Milanese. Il fidanzato, Alessandro Impagnatiello, ha confessato e ha dato indicazioni ai carabinieri su dove ha nascosto il corpo della giovane, che aveva scoperto una sua relazione parallela.
Da quanto si è appreso, l’uomo ha consentito ai militari di ritrovare il cadavere nascosto in un’intercapedine dietro ai box di una palazzina in via Monte Rosa, non lontano dall’abitazione della coppia.
Nella ricostruzione davanti al magistrato milanese, è emerso che Impagnatiello avrebbe screditato a più riprese, parlando con l’amante con cui aveva una relazione parallela, la sua compagna. Sarebbe stata proprio l’amante, una collega americana di Impagnatiello, barman, a chiedere al 30enne di incontrare Giulia, sabato, per una sorta di
incontro chiarificatore. Entrambe le donne, prima ignare l’una dell’altra, a quanto si è appreso, dallo scorso aprile avevano iniziato ad avere sospetti sul fatto che il 30enne avesse un’altra relazione. Con la collega-amante il 30enne avrebbe più volte parlato male della fidanzata, dicendo, pare, anche che avesse problemi mentali e non solo, per screditarla in ogni modo.
Dalla denuncia del 30enne, presentata domenica, sarebbero emerse, poi, anche tutta una serie di incongruenze, come un luogo con un indirizzo inesistente dove sarebbe andata, a suo dire, la fidanzata.
Inquirenti e investigatori stanno procedendo in questi minuti a disporre il fermo del 30enne, che sarà portato in carcere. Poi la Procura preparerà la richiesta di convalida e di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.
Da quanto si è saputo, l’uomo avrebbe detto agli investigatori di aver fatto tutto da solo, anche nella fase dell’occultamento del cadavere. Avrebbe provato a bruciare il corpo per due volte, ma non ci sarebbe riuscito. Non era, infatti, completamente carbonizzato, da quanto si è appreso, quando è stato rinvenuto. Una prima volta, stando a quanto emerge dalle indagini e dalla sua confessione, ha tentato di dare fuoco al corpo nella vasca da bagno di casa
con dell’alcol e poi successivamente in un’altra zona all’esterno della casa di Senago, un box di famiglia pare, ha
provato a bruciarlo con della benzina. La Procura ha contestato nel provvedimento di fermo anche l’aggravante della
premeditazione.
L’omicidio sarebbe avvenuto nell’abitazione nella serata di sabato scorso, dopo che quel giorno Giulia Tramontano aveva incontrato la donna, un’americana collega del 30enne, con cui il fidanzato da mesi portava avanti una relazione parallela all’insaputa di entrambe le donne. A carico di Impagnatiello erano già stati raccolti diversi elementi, tra cui, oltre alle incongruenze nella versione della sua denuncia di scomparsa di domenica, soprattutto le tracce di sangue trovate nella sua macchina e le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Tra l’altro, gli inquirenti sospettano che sarebbe stato lui quella sera a mandare dei messaggi, tra cui quello all’amica in
cui si diceva “turbata”, dal telefono della fidanzata. L’ultima immagine di una telecamera di sorveglianza ha ripreso la giovane davanti a casa verso le 19 di sabato, quando probabilmente stava rientrando nell’abitazione. Poi sarebbe avvenuta la lite terminata con l’omicidio a coltellate. Due o tre, avrebbe detto Impagnatiello.
Dopo aver ucciso la fidanzata, Impagnatiello avrebbe tentato di incontrare, nella serata di sabato scorso, l’altra donna con cui aveva una relazione, dicendole che la compagna se ne era “andata” e che lui era un “uomo libero”, screditando anche la 29enne dicendo che “quel figlio che aspetta non è mio”, cosa non vera. L’amante, però, per paura ha deciso di non incontrarlo.
Per il procuratore aggiunto di Milano, Letizia Mannella, si è trattato di “un’altra tragica vicenda di femminicidio” che alle donne “insegna che non bisogna mai andare a un ultimo incontro di spiegazione”. L’occultamento del corpo, secondo il magistrato, è avvenuto “in segmenti e tempi diversi” e il presunto assassino “ha cercato online come uccidere e come disfarsi del corpo”. “Si tratta”, ha concluso, “di un omicidio premeditato”.
Stefania Losito