Si apre uno spiraglio per un accordo tra Russia e Ucraina. Secondo il capo-delegazione di Kiev l’intesa potrebbe essere possibile “nell’arco di dieci giorni”. “La firma di un accordo di pace”, ha spiegato, “porrà fine alla fase acuta del conflitto e ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese”. “Dubito”, ha però aggiunto, “che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato”. Desta curiosità il possibile ruolo di mediazione e garanzia della Turchia, mentre si attende un possibile faccia a faccia tra il presidente russo, Putin, e quello ucraino, Zelensky. Domani è in programma una telefonata tra il presidente americano, Joe Biden, e quello cinese, Xi Jin-Ping. Intanto il numero uno della Casa Bianca ha definito Putin “un dittatore omicida” e “un puro criminale”.
Intanto almeno 21 persone sono morte in un bombardamento russo vicino a Kharkiv, nell’est del Paese. Un cittadino americano è stato ucciso durante gli attacchi a Chernihiv, mentre in 130 sono usciti vivi dalle macerie nel raid sul teatro-rifugio di Mariupol. La stima dei morti in città è di circa 20mila. Intanto migliaia di volontari ceceni, a quanto si apprende, sono diretti in Ucraina.
Il presidente ucraino Zelensky si è intanto collegato in videoconferenza con il Bundestag tedesco, che lo ha accolto con un’ovazione. Il numero uno di Kiev ha incalzato l’Unione Europea, dicendo che per ogni bomba che cade in Ucraina si alza un muro sempre più forte con l’Europa. Zelensky ha poi chiesto al cancelliere tedesco Scholz di buttare già questo numero. “La Germania dà il suo contributo e continuerà a farlo”, ha replicato Scholz, “ma una cosa è chiara: la Nato non entrerà in questo conflitto”.
Vincenzo Murgolo