La Finlandia ha chiesto ufficialmente di aderire alla Nato. “Si apre una nuova era”, ha commentato il presidente Niinsto, mentre la premier, Sanna Marin, ha definito “molto seria” la minaccia nucleare da parte della Russia. “Non possiamo più credere”, ha sottolineato, “che ci sarà un futuro di pace accanto a Mosca restando da soli”. Martedì dovrebbe presentare la domanda di adesione anche la Svezia. Superato il veto da parte della Turchia, che ha però chiesto a Stoccolma e a Helsinki di interrompere il sostegno al partito curdo del Pkk. Il segretario generale della Nato, Stoltenberg, si è detto fiducioso. “Saremo più forti, l’Ucraina può vincere”, ha assicurato. Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha parlato di “amplissimo consenso di tutti i Paesi”. Il suo omologo ucraino Kuleba ha intanto incontrato il segretario di Stato americano, Blinken. All’orizzonte, ha spiegato, ci sarebbero “altre armi e aiuti”.
Intanto, sul fronte dei combattimenti, gli uomini asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol “hanno perso le speranze e si preparano alla battaglia finale”. A dirlo è stata la moglie di un soldato del reggimento Azov. Secondo i media locali, i combattenti “sono pessimisti perché non c’è quasi speranza di salvezza” e “si stanno preparando per l’ultima battaglia”. Gli ucraini, dal canto loro, hanno denunciato l’utilizzo di bombe al fosforo sull’acciaieria. Altri missili sono stati lanciati su Leopoli con le truppe russe che stanno avanzando nel sud-est, ma secondo i servizi segreti inglesi l’offensiva “ha perso slancio” e la Russia “ha probabilmente subìto la perdita di un terzo delle forze di combattimento”.
Vincenzo Murgolo