La Russia non vede prospettive di pace in Ucraina. L’operazione militare speciale iniziata il 24 febbraio dello scorso anno, secondo il Cremlino, è l’unica via d’uscita. Bocciata, dunque, da Mosca la mediazione cinese. Per il presidente russo, Vladimir Putin, l’obiettivo russo è spingere le truppe di Kiev a distanza di sicurezza e far sì che non possano più bombardare il Donbass. Il governo ucraino, dal canto suo, ha ribadito che la base per un negoziato è il ritiro completo delle truppe russe oltre i confini riconosciuti a livello internazionale nel 1991, Crimea inclusa.
Intanto oggi il presidente francese, Emmanuel Macron, ha incontrato a Pechino il suo omologo Xi-Jinping. La guerra, secondo il numero uno dell’Eliseo, “ha colpito la stabilità” internazionale e la Cina è un partner importante su cui contare per “riportare la Russia alla ragione”. “Credo fermamente”, aveva scritto Macron su Twitter poco prima dell’incontro, “che la Cina possa svolgere un ruolo vitale nella costruzione della pace”. Xi, dal canto suo, ha ribadito che la soluzione politica è l’unica percorribile e ha detto a Macron di voler chiamare il presidente ucraino, Zelensky. Anche la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, auspica un contatto tra Pechino e Kiev. “Il presidente Xi ha ribadito la sua disponibilità a parlare quando i tempi e le condizioni saranno più opportune”, ha dichiarato in conferenza stampa.
Vincenzo Murgolo