L’Ucraina vuole preparare “una provocazione armata” contro la Transnistria, regione separatista filo-russa della Moldavia. A lanciare l’accusa è il governo russo, secondo cui Kiev intenderebbe coinvolgere “sabotatori che indosseranno uniformi militari russe”. Il governo moldavo, dal canto suo, ha smentito e invitato tutti alla calma, mentre Kiev ha accusato a sua volta il Cremlino di “voler accendere conflitti interni in Moldavia”. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha già annunciato il potenziamento dell’arsenale militare del Paese, mentre per il segretario della Nato, Stoltenberg, la Cina “avrebbe piani per supportare la Russia”. La Marina italiana, dal canto suo, ha denunciato “l’aumento impressionante” della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero.
Intanto, secondo il ministro degli Esteri svizzero, Ignazio Cassis, a Ginevra sono in corso negoziati sulla crisi in Ucraina. Le trattative, ha spiegato in un’intervista, si stanno svolgendo in un clima di “massima discrezione” anche se “attualmente non si svolgono ai massimi livelli”. “Offriamo sempre i nostri buoni servizi”, ha sottolineato Cassis, “ma resta da vedere cosa ne faranno entrambe le parti, sia la Russia che l’Ucraina”. Il ministro elvetico ha poi aggiunto che la Russia ha dichiarato pubblicamente di non considerare più la Svizzera un Paese neutrale e ha ricordato che l’Ucraina aveva chiesto alla Svizzera di rappresentare i suoi interessi in Russia, ma che questa richiesta è stata respinta da Mosca.
Vincenzo Murgolo