La soluzione migliore per arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto tra Russia e Ucraina sarebbe un incontro con il presidente russo, Vladimir Putin. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Dobbiamo cercare di raggiungere questo obiettivo”, ha spiegato, “ma dalla Russia non vediamo questo. Dicono una cosa e poi fanno l’opposto”. Nell’annunciare che Kiev abbandonerà i negoziati con la Russia se i militari ucraini ancora presenti a Mariupol verranno uccisi, Zelensky ha poi annunciato che domani Antony Blinken, segretario di Stato americano, sarà in visita a Kiev.
“Noi ucraini non ci arrenderemo mai”, ha poi aggiunto il numero uno di Kiev rispondendo a una domanda che evocava possibili analogie tra la resistenza ucraina e quella italiana durante la Seconda guerra mondiale. “I russi”, ha sottolineato, “si stanno comportando in maniera analoga ai nazisti, torturando la popolazione”. Zelensky ha poi ribadito di non volersi muovere da Kiev fino a che non sarà terminato il conflitto, aggiungendo che l’Ucraina auspica “una mediazione del Vaticano” per arrivare a una tregua e alla pace. Nell’ultima settimana, ha sottolineato il presidente ucraino, sono arrivate “forniture soddisfacenti di materiale militare”.
Intanto le forze russe proseguono la loro offensiva terrestre nell’est e nel sud dell’Ucraina, così come i bombardamenti su Mariupol e Odessa, dove un raid ha provocato almeno cinque morti, tra cui un neonato di tre mesi. Nel Donetsk e nel Lugansk gli scontri sono intensi con Kiev che ha ammesso sconfitte, ma anche riconquiste come a Kharkiv. Altri due generali russi, invece, sarebbero stati uccisi vicino Kherson. Salgono così a 17, secondo le fonti internazionali, gli alti ufficiali di Mosca morti sul campo di battaglia dall’inizio dell’invasione.
A Mariupol, invece, la situazione è ogni giorno più disperata. Il sindaco ha dichiarato che i russi hanno bloccato l’evacuazione dei civili prevista per oggi e portato le persone in una città sotto il loro controllo. Sono ripresi i bombardamenti sull’acciaieria Azovstal, ultimo bastione delle forze ucraine, dove sono rifugiate centinaia di civili.
Vincenzo Murgolo