Sono 114 i cani in attesa di ricovero o di cure sanitarie ospitate nell’area dell’ex Italferro Sud, a Statte, nel Tarantino, confiscata alla criminalità organizzata nel novembre del 2009, e trasformata in un canile sanitario. L’azienda, che negli anni Ottanta commercializzava ferro vecchio con l’allora Italsider prima di essere estromessa dagli appalti, era ritenuta dagli inquirenti riconducibile al boss Antonio Modeo. La stessa area era poi diventata una sorta di discarica abusiva in cui venivano abbandonati rifiuti e frigoriferi rotti. Ora, grazie ad un progetto di recupero candidato nell’ambito dell’Azione 9.14 della Regione Puglia, il Comune è riuscito a fare di quel bene un luogo restituito alla legalità e alla civiltà con un finanziamento di 900mila euro per la realizzazione della struttura. Il canile sanitario, che sorge su una superficie complessiva di 3000 metri quadrati, è dotato di aree ricovero, zone per lo sgambettamento e di locali destinati a laboratorio e cure medico-veterinarie. “Nei tempi previsti – ha dichiarato il sindaco, Franco Andrioli – da ieri abbiamo cominciato a trasferire i cani precedentemente ospitati in un canile privato di Crispiano. Ora il canile sanitario di Statte è una realtà, così come è tangibile l’impegno che come amministrazione abbiamo messo in atto per recuperare a funzioni sociali un bene confiscato alla mafia”.
Non è “però – ha aggiunto il primo cittadino – solo la nascita del canile a rendermi orgoglioso del lavoro che come pubblica amministrazione abbiamo compiuto quanto il fatto che dalla storia di quell’azienda finita agli onori della cronaca nera e giudiziaria, per via dei profitti da decine di miliardi di lire e dai rapporti con i clan della camorra e della ndrangheta, siamo riusciti a far fiorire una nuova storia di legalità e coscienza pubblica”.
Stefania Losito