Dopo quarantanove anni, gli Stati Uniti aboliscono l’aborto. La Corte suprema ha abolito la sentenza che nel 1973 aveva legalizzato l’interruzione volontaria della gravidanza. Adesso saranno i singoli Stati che dovranno decidere, considerando che, almeno 14 di questi, a maggioranza repubblicana, avevano già varato dure restrizioni. Ed entro i prossimi trenta giorni ratificheranno la decisione della magistratura americana. Aspro il commento del presidente Joe Biden: “E’ un giorno triste per l’America, tragico errore”. Biden promette che sarà garantito l’accesso alla pillola abortiva, e altri farmaci per “l’assistenza riproduttiva” approvati dalla Food and Drug Administration: “Le donne devono rimanere libere di viaggiare in sicurezza in un altro stato per cercare le cure di cui hanno bisogno”, ha detto il presidente. “Se una donna vive in uno stato che vieta l’aborto, la decisione della Corte Suprema non le impedisce di viaggiare in uno stato che lo consente”, sottolinea il presidente avvertendo che se qualche funzionario statale o locale cerca di interferire con questo diritto fondamentale troverà l’opposizione della sua amministrazione.
Le celebrities americane prendono posizione sui social contro la sentenza. Citando l’ex first lady Michelle Obama, la pop star Taylor Swift, scrive su Twitter: “Sono assolutamente terrorizzata dal fatto che questo è il punto a cui siamo
arrivati. Che dopo decenni di lotte per i diritti delle donne ad avere il controllo del proprio corpo, la decisione di oggi ci ha privato di tutto”. Per l’attore Mark Ruffalo, la Corte Suprema è stata “trasformata in un organo politico della destra
religiosa”, mentre l’attrice Jamie Lee Curtis condivide la sua esperienza e annuncia: “Come MADRE di due bambini nati da altre donne che hanno SCELTO di portarli a termine, farò TUTTO ciò che è in mio potere per proteggere i DIRITTI delle mie figlie di fare qualsiasi SCELTA sui LORO senza NESSUNA influenza o restrizione governativa”.
“Oggi, la corte suprema estremista di Trump si è resa responsabile della morte di centinaia di migliaia di donne
americane”, è stato l’attacco duro di Cher su Twitter.
Intanto non si ferma il flusso di manifestanti davanti alla Corte Suprema a Washington. Denver, Atlanta, Chicago e Philadelphia alcune delle città in cui si stanno svolgendo le dimostrazioni. Ma anche ad Austin, in Texas, uno degli Stati in cui è già in vigore una legge iper-restrittiva sull’aborto e che si avvia a vietarlo definitivamente nei prossimi giorni. Al momento tutte le manifestazioni si stanno svolgendo in modo pacifico anche laddove – come nella capitale americana – accanto ai dimostranti pro aborto sono scesi in piazza quelli pro-life che festeggiano la sentenza.
Stefania Losito