Gli imprenditori arrestati avrebbero sottratto beni per 4,5 milioni di euro
Avrebbero sperperato risorse per fare viaggi in località di charme, acquistare opere d’arte e auto di lusso, svuotando i fondi di una società e chiedendo finanziamenti statali per 500mila euro. Tre imprenditori, due di Brindisi e uno di Lecce, sono stati arrestati dalla Guardia di finanza con le accuse di bancarotta fraudolenta e truffa aggravata in danno dello Stato. Due sono in carcere e uno ai domiciliari. Sono anche state sequestrate due società, la Processi Speciali srl, dichiarata fallita, e la M.p.s. srl, entrambe attive nel settore della componentistica aerea, fornitrici di aziende nazionali ed estere.
Secondo quanto accertato vi sarebbe stata la distrazione, in danno dello Stato e dei creditori, di denaro e beni per oltre 4,5 milioni di euro. Due degli indagati avrebbero anche sottratto al patrimonio della ditta fallita due immobili per un valore di 410.000 euro e ottenuto dal Mise una erogazione pubblica di 500.000 mila euro come microcredito. E’ stato quindi disposto il sequestro preventivo per equivalente di una somma pari a quella concessa dallo Stato.
Le indagini sono state condotte da militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza, coordinate dal procuratore aggiunto di Brindisi, Antonio Negro. I provvedimenti sono stati emessi dal gip Maurizio Saso.
Stefania Losito