La risposta dell’Italia contro le denunce di atti di violenza sulle donne è “inefficace e tardiva”. Lo ha detto la Corte europea dei diritti umani, che più volte ha condannato il Paese. Ora, a esprimere una vera e propria “inquietudine” è il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, dopo aver analizzato i numeri arrivati direttamente da Roma. I dati mostrano “una persistente alta percentuale di procedimenti per violenza domestica e sessuale archiviati nella fase delle indagini preliminari; un uso limitato degli ordini di protezione e un tasso significativo di violazione degli stessi”.
In due dei casi, alle violenze è seguito l’omicidio del figlio della vittima, ha fatto notare la Corte europea dei diritti dell’uomo. Intanto, il comitato dei ministri di Strasburgo ha chiesto a Roma di fornire entro il 30 marzo 2024 informazioni più dettagliate: statistiche sui procedimenti per violenza domestica e sessuale e gli ordini di protezione, comprese le violazioni a questi ultimi. Ma anche indicazioni sulle “azioni concretamente intraprese e i progressi tangibili raggiunti”. Per quanto riguarda i femminicidi, dal primo gennaio 2023 a oggi sono stati 31; in tutto il 2022 le vittime sono state 56.
Anna Piscopo