Da Pontremoli a New Orleans e ritorno. Un tuffo obbligato nel jazz e nel blues del Mississippi e ritorno con un carico di musica indefinibile, inclassificabile se non con un nome: Zucchero. Il nuovo album uscirà a maggio mentre a settembre ha previsto ben 10 live nell’Arena di Verona, “un posto ideale per la mia musica – dice – dove non si è né molto lontani, come negli stadi, né molto vicini come nei club. E’ da 5 anni, dalla sua ultima fatica, che Zucchero nel suo studio di Pontremoli, nella Lunigiana o Lunisiana come ama definire la sua terra in onore alla Louisiana, lavora al nuovo album. A New Orleans per tre mesi si chiuderà in sala di registrazione per completarlo. “Musicalmente – anticipa a Io donna – è un ritorno alle sonorità e alla spontaneità un po’ naif di Oro incenso e birra, l’album che ha dato il là alla mia carriera”. Sul palco dell’Arena per il momento sarà da solo: “Potrei chiedere a Bono, Clapton o Sting: loro fanno lo stesso con me quando li vado a trovare in camerino e mezz’ora prima del concerto mi chiedono di cantare con loro qualcosa che non ho mai visto né sentito prima, i miei connazionali invece chiedono due mesi di preavviso, mentre il bello di queste sorprese è che nascono sul momento. Naturalmente ci sono le eccezioni: una volta a New York avevo Jovanotti in platea, l’ho salutato, è salito sul palco, non riuscivo più a mandarlo via…”
Maurizio Angelillo