Artyon Uss, l’uomo d’affari russo evaso il 22 marzo dagli arresti domiciliari a Milano, dove si trovava in attesa dell’estradizione negli Stati Uniti, è tornato in patria. “Sono in Russia!”, ha dichiarato all’agenzia di Stato ‘Ria Novosti’. “In questi ultimi giorni”, ha aggiunto, “persone forti e affidabili mi sono state vicine. Grazie a loro!”. Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, aveva rotto il braccialetto elettronico ed era fuggito il giorno dopo che la Corte d’Appello di Milano aveva concesso l’estradizione negli Stati Uniti per due dei quattro capi d’accusa di cui è incriminato, ossia “violazione dell’embargo” nei confronti del Venezuela in una vicenda di contrabbando di petrolio verso Cina e Russia e una presunta “frode bancaria”. “La corte italiana”, ha aggiunto Uss, “sulla cui imparzialità all’inizio contavo, ha dimostrato la sua chiara faziosità politica. Sfortunatamente è anche pronta a piegarsi sotto la pressione delle autorità americane”.
Intanto a Mosca è prevista l’udienza per la detenzione preventiva di Darya Trepova, fermata per l’esplosione in un caffè di San Pietroburgo in cui è rimasto ucciso il blogger Vladlen Tatarsky.
Vincenzo Murgolo