E’ il premier Renzi, al termine della visita sui luoghi del disastro, a fare l’ultimo aggiornamento, provvisorio, dei morti: sarebbero almeno 120, 86 in provincia di Rieti e 34 nelle Marche. Un numero che potrebbe aumentare ancora man mano che passano le ore e si affievolisce la speranza di trovare ancora qualcuno in vita sotto le macerie. Amatrice, Accumuli, Pescara del Tronto: scenari di guerra dove stanno convergendo gli aiuti da tutte le regioni italiane. La Protezione civile ha attivato un numero, il 45500, per inviare aiuti.
Tante le storie, e tra le vittime molti bambini: un piccolo di 4 anni è morto nell’ospedale ad Ascoli Piceno, una bimba di 18 mesi è morta nella casa delle vacanze ad Arquata del Tronto, un destino quasi segnato perché, prima che nascesse, la mamma, nel 2009, era scampata al terremoto de L’Aquila decidendo di trasferirsi ad Ascoli Piceno. Applausi hanno salutato un quarantenne romano estratto vivo ad Accumoli. E’ da ritenersi miracolato Luciano Peri, 65 anni: quando la sua casa ad Accumuli si è accartocciata è finito nel materasso che si è chiuso come un panino proteggendolo dai detriti. Quando è uscito dalle macerie ha invitato i soccorritori a bere con lui un bicchiere di vino.
Bandiere a mezz’asta su Camera, Senato, Palazzo Chigi e Quirinale.
Maurizio Angelillo