Sono morti istantaneamente per una “catastrofica perdita di pressione e conseguente implosione” i cinque passeggeri del Titan, il sommergibile di OceanGate disperso da domenica nell’Atlantico settentrionale. Il relitto è stato trovato proprio vicino quello del Titanic, che i facoltosi passeggeri volevano osservare. Non ce l’hanno fatta l’uomo d’affari pachistano Shahzada Dawood e di suo figlio 19enne Suleman, il miliardario britannico Hamish Harding, il numero uno dell’azienda proprietaria dell’imbarcazione Stockton Rush, e il pilota di sommergibili francese Paul-Henry Nargeolet. Il sommergibile ha osato sfidare la ‘maledizione’ del Titanic portando facoltosi turisti ad osservare i resti del famoso relitto a quasi 4.000 metri di profondità. “Il campo di detriti” trovato dai robot di ricerca a circa 200 metri dal mitico relitto “è compatibile con una catastrofica implosione” del sommergibile, ha dichiarato, da parte sua, il ontrammiraglio John Mauger della Guardia Costiera degli Stati Uniti, durante una conferenza stampa a Boston, sulla costa nord-orientale degli Stati Uniti. Ha parlato di una “catastrofica perdita” di pressione all’origine dell’incidente.
Un sistema di rilevamento acustico top secret della Marina Usa progettato per individuare i sottomarini nemici ha rilevato per primo l’implosione del Titan, ore dopo che il sommergibile aveva iniziato la sua missione. Lo riferisce il Wall Street Journal citando dirigenti della difesa Usa. La Us Navy si e’ messa in ascolto non appena lo scafo ha perso le comunicazioni. Poco dopo la sua scomparsa, il sistema ha rilevato quello che sospettava fosse il suono di un’implosione vicino al sito dei detriti scoperto ieri e ha riferito le sue scoperte al comandante sul posto.
Stefania Losito