Le forze di difesa aerea ucraine hanno distrutto nella notte quasi 15 droni kamikaze russi di tipo Shahed. Lo ha riferito su Telegram il capo dell’Amministrazione militare di Kiev, Serhiy Popko, come riporta Rbc-Ucraina. I droni russi, ha aggiunto Popko, sono stati abbattuti durante l’avvicinamento alla capitale ucraina. “È l’ottavo attacco consecutivo di munizioni di sbarramento Shahed a Kiev. E ancora una volta si è trattato di un attacco massiccio”, ha osservato precisando che “il raid aereo nella capitale è durato esattamente tre ore”. Al momento non si registrano vittime o danni, mentre secondo i media ucraini, tutti i droni sono stati abbattuti dalle forze ucraine. Intanto un raid russo sul terminal del grano sul Danubio avrebbe provocato, secondo Kiev, la distruzione di 40mila tonnellate di grano. In allerta la Romania che definisce “inaccettabili gli attacchi vicino al confine”.
Sul fronte diplomatico il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha telefonato al suo omologo russo, Vladimir Putin, auspicando che non siano compiuti passi per alzare le tensioni del conflitto tra Mosca e Kiev. Durante il colloquio i due hanno concordato una visita di Putin in Turchia. Già nelle scorse settimane Erdogan aveva affermato che Putin si recherà in Turchia durante il mese di agosto. Il Cremlino, dal canto suo, ha affermato che i due leader “hanno concordato di continuare i contatti a vari livelli, anche nel contesto dei preparativi per un potenziale incontro”. Putin, a quanto si apprende, ha chiesto il sostegno del governo turco per esportare i cereali russi e di fatto aggirare le sanzioni occidentali, pur rifiutandosi di rilanciare l’accordo sull’export del grano ucraino. “Tenuto conto delle necessità alimentari dei Paesi più bisognosi”, si legge in un comunicato, “sono in corso di elaborazione delle opzioni per permettere le forniture di cereali russi. Esiste una volontà di cooperare in questo settore con la Turchia”.
Vincenzo Murgolo